A partire dalla mezzanotte di mercoledì, in Florida non è più possibile abortire legalmente oltre le sei settimane di gravidanza, salvo rare eccezioni.
La misura, voluta e sottoscritta dal governatore repubblicano Ron DeSantis, sostituisce il precedente termine di 15 settimane in vigore dal luglio 2022, ossia da quando la Corte Suprema ha clamorosamente ribaltato la sentenza Roe vs. Wade, che fino ad allora aveva sancito il diritto federale ad interrompere la gravidanza entro i sette mesi dal concepimento.
La Florida si aggiunge così ad altri undici Stati del Sud che negli ultimi anni hanno posto limiti all’aborto, con divieti brevi di sei settimane o persino mettendo fuorilegge ogni interruzione di gravidanza (fatta eccezione per casi di violenza o grave danno alla salute della madre). Fino a pochi giorni fa, gli abitanti di quegli Stati si erano recati proprio in Florida, rimasto uno dei pochi Stati dove poter abortire oltre le sei settimane – prima appunto della stretta voluta da DeSantis.
La nuova legge prevede comunque eccezioni per salvare la vita della gestante o per evitare danni fisici “sostanziali e irreversibili”. Le pazienti possono inoltre interrompere la gravidanza in qualsiasi momento se i medici rilevano che il feto presenta una grave anomalia.
Laddove i sostenitori del divieto salutano il provvedimento come un passo in avanti per “tutelare la vita”, i fautori del diritto all’aborto sostengono invece che il provvedimento limiterà drasticamente l’accesso alla procedura per migliaia di residenti in Florida e in tutto il Sud degli Stati Uniti, sottolineando come molte donne non sappiano spesso nemmeno di essere incinte alla sesta settimana.
Anche per chi fosse legalmente autorizzato ad abortire, la legge della Florida stabilisce un ulteriore periodo di attesa obbligatorio di 24 ore e il divieto di utilizzare la telemedicina. Nello specifico, le pazienti devono partecipare a due appuntamenti di persona, uno per la consultazione e un altro per la procedura, almeno a 24 ore di distanza l’uno dall’altro.
Per l’occasione a Jacksonville, avamposto democratico del Sunshine State, è arrivata mercoledì anche la vicepresidente Kamala Harris.
“Oggi, allo scoccare della mezzanotte, un altro divieto di aborto voluto da Trump è entrato in vigore qui in Florida”, afferma Harris. “Questo divieto si applica a molte donne prima ancora che sappiano di essere incinte – il che ci fa capire che gli estremisti che hanno scritto questo divieto non sanno nemmeno come funziona il corpo di una donna. O semplicemente non gliene frega nulla”.
La visita di Harris (che è già stata in più di 20 Stati per sostenere il diritto all’aborto) evidenza come l’aborto sia giocoforza uno dei temi caldi in vista delle elezioni di novembre. I sondaggi indicano che la maggioranza degli americani si oppone a leggi anti-aborto, e durante la sua visita in Florida della scorsa settimana, il presidente Joe Biden si è detto fiducioso che i democratici possano conquistare la maggioranza di voti nello Stato meridionale, che nelle ultime elezioni presidenziali è andato ai repubblicani.