Escalation nei campus americani. Solo nella giornata di ieri sono state arrestate più di 200 persone in quattro atenei – Washington University a St. Louis, Northeastern University, Arizona State University e Indiana University – per cercare di sgomberare gli accampamenti creatisi nei giorni scorsi. Nella maggior parte dei casi, molti sono già stati rilasciati.
Ieri sera, intorno all’ora di cena, sono state arrestate più di 80 persone alla Washington University a St. Louis. Fra queste anche la candidata alle elezioni per la presidenza universitaria, Jill Stein, la responsabile della sua campagna e un altro membro del suo staff.
Alla Northeastern di Boston, 102 arresti sono stati disposti nelle prime ore dell’alba di ieri quando gli agenti della polizia di Stato di Massachusetts hanno cercato di smantellare l’accampamento nel campus, che contava almeno un centinaio di tende fra filopalestinesi e filoisraeliani. Alle 11 tutto il campo era già stato rimosso. L’università ha fatto sapere che tutti coloro che hanno dimostrato di essere studenti attraverso il tesserino sono già stati rilasciati. Infatti, è possibile che alcuni manifestanti esterni fossero riusciti a entrare senza permesso e che si tratti proprio di quelli più violenti.
Questo è già il secondo round di arresti in un’università di Boston. Giovedì 25 aprile, all’Emerson College la polizia ha fermato e caricato sulle proprie auto 118 manifestanti che si rifiutavano di spostarsi e avevano formato una barricata per bloccare il passaggio.
All’Arizona State University, più di 69 persone sono state arrestate perché avevano piantato le tende ignorando le politiche dell’istituto e una serie di avvertimenti mandati dall’amministrazione. “Mentre l’università continuerà a essere un ambiente che abbraccia la libertà di parola, la priorità dell’ASU è di creare un luogo sicuro e protetto che supporti l’insegnamento e l’apprendimento”, hanno risposto i funzionari della scuola in un comunicato.
Secondo round di arresti anche all’Indiana University di Bloomington. A inizio settimana la polizia universitaria aveva fermato 33 persone. Ieri ne sono state bloccate altre 23. Il gruppo aveva “eretto numerose tende venerdì sera con la dichiarata intenzione di occupare lo spazio universitario a tempo indeterminato”, si legge in un comunicato dell’amministrazione.
Dal 18 aprile, quando sono iniziate le proteste alla Columbia University, sono state arrestati più di 700 studenti. A New York se ne contano già più di 250, fra quelli delle manifestazioni sulla 116esima Strada e quelli della NYU a Washington Square e della CUNY ad Harlem. Spesso la polizia ha reagito con forza e violenza quando i giovani hanno opposto resistenza a lasciare gli accampamenti.
Nel weekend si è registrata una maggior presenza di poliziotti in tutte le università nonostante le manifestazioni siano pacifiche e hanno cominciato a convivere filopalestinesi e filoisraeliani nello stesso spazio.