Alcuni alti diplomatici statunitensi avrebbero comunicato al segretario di Stato Antony Blinken di non ritenere “credibili o affidabili” le assicurazioni di Israele sull’avere utilizzato le armi fornite dagli Stati Uniti in conformità con il diritto umanitario internazionale. A rivelarlo è l’agenzia Reuters, dopo aver consultato un memorandum interno del ministero degli Esteri di Washington.
Un documento congiunto di quattro uffici – Democrazia, Diritti Umani e Lavoro; Popolazione, Rifugiati e Migrazioni; Giustizia Penale Globale e Affari delle Organizzazioni Internazionali – ha sollevato “serie preoccupazioni per il mancato rispetto” del diritto umanitario internazionale durante l’assedio della Striscia da parte delle truppe dello Stato ebraico.
Tra i comportamenti più eclatanti viene menzionato quello di colpire ripetutamente siti protetti e infrastrutture civili; “livelli inconcepibilmente elevati di danni ai civili a vantaggio dei militari”; l’adozione di scarse misure per indagare sulle violazioni e “l’uccisione di operatori umanitari e giornalisti a un ritmo senza precedenti”. Il report cita anche 11 casi di azioni militari israeliane che, secondo i funzionari, “limitano arbitrariamente gli aiuti umanitari”, tra cui il divieto di ingresso di interi camion di aiuti a causa di un singolo articolo “a doppio uso” civile-militare, limitazioni “artificiali” alle ispezioni e ripetuti attacchi a siti umanitari che non dovrebbero essere colpiti.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller si è rifiutato di commentare sulla vicenda, sostenendo che “su questioni complesse, il Segretario ascolta spesso una serie di pareri diversi all’interno del Dipartimento e li prende tutti in considerazione”.
In base a un Memorandum sulla Sicurezza Nazionale (NSM) chiesto dal Presidente Joe Biden a febbraio, Blinken deve riferire al Congresso entro l’8 maggio se ritiene credibili le assicurazioni di Israele che l’uso di armi statunitensi non violi il diritto statunitense o internazionale.
In un altro memorandum, l’Ufficio degli affari politici e militari ha peraltro avvertito Blinken che la capacità di Israele di contrastare eventuali minacce al di fuori del suo spazio aereo verrebbe limitata se Washington sospendesse la fornitura di armi, e che la Casa Bianca avrebbe dovuto riconsiderare “tutte le vendite in corso e future ad altri Paesi della regione”.