Sono oltre 160 le balene che ieri si sono arenate a Toby’s Inlet, una spiaggia nei pressi della città di Dunsborough in Australia occidentale. Scene tristi e allarmanti come questa ormai, si verificano spesso in questa zona del mondo: di recente, lo scorso luglio, almeno 90 balene sono rimaste arenate e sono morte a sud di Perth e nel 2022 si sono verificati episodi in cui almeno 400 esemplari si sono arenati e quasi tutti sono deceduti sulle coste australiane dopo ore di sofferenze e agonie, nonostante l’intervento di volontari e veterinari.
Tra i motivi vi sono lo sconvolgimento climatico e l’inquinamento anche acustico, che disorienta questi animali portandoli alla deriva.
Adesso a Toby’s Inlet , un team di personale esperto tra cui ufficiali della fauna selvatica, scienziati marini e veterinari insieme ad alcuni volontari, stanno cercando di salvare questi mammiferi ma non si tratta di una operazione semplice visto il loro enorme peso e il fatto che ormai sono molto indeboliti. Molti di loro infatti rischiano di essere soppressi.
Si tratta di animali che per loro natura si muovono sempre in branco e che instaurano dei veri e propri legami familiari che li portano a sviluppare un senso di protezione reciproca per cui non abbandonano in nessun caso i compagni in difficoltà. Secondo gli esperti potrebbe essere stato questo il motivo dello spiaggiamento di massa e della morte a catena. È proprio il loro complesso comportamento, infatti che, rende questi cetacei così affascinanti e che rende anche episodi di questo tipo ancora più strazianti.
“Sappiamo che ci sono quattro branchi contenenti un totale di 160 globicefali sparsi per circa 500 metri. Sfortunatamente, 29 balene che si sono arenate sulla spiaggia sono morte”, ha rivelato un portavoce del Parks and Wildlife Service Western Australia, il Dipartimento per la Biodiversità, la Conservazione e le Attrazioni locale.
Il portavoce ha fatto sapere inoltre che “ci sono 20 balene in un branco a circa 1,5 chilometri dalla costa. Un altro branco di circa 110 esemplari si trova più al largo”.
Il prossimo passo secondo gli esperti è quello di valutare le condizioni dei cetacei arenati, mentre si cerca a tutti i costi di trarre in salvo quelli che sono ancora lontani dalla costa, soprattutto per evitare che si verifichi un altro imminente episodio di spiaggiamento, e per evitare che si debba intervenire con l’eutanasia per la maggior parte di loro.