Gli Stati Uniti e la Russia sono in gara per costruire la prima centrale nucleare del Ghana, esempio della crescente tendenza in Africa verso l’energia nucleare come fonte di elettricità a basse emissioni di carbonio.
Il Ghana intende diversificare il proprio mix energetico affiancando l’energia nucleare alle fonti idroelettriche, termiche e rinnovabili già esistenti. Il vincitore della gara d’appalto verrà annunciato alla fine del 2024 dal presidente uscente Nana Akufo-Addo, ha dichiarato al network Semafor Africa Stephen Yamoah, direttore esecutivo di Nuclear Power Ghana, che supervisiona il progetto.
La selezione comporterà la scelta tra diverse opzioni, tra cui impianti su larga scala e piccoli reattori modulari. Laddove gli Stati Uniti potrebbero essere in vantaggio grazie alle relazioni amichevoli esistenti fra i due Paesi, alcuni ipotizzano che i legami storici della Russia con il Ghana potrebbero giocare un ruolo nel processo decisionale.
La costruzione inizierà nel 2026 e avrà una durata complessiva stimata di cinque anni.
Dopo una crisi energetica a livello statale tra 2006 e 2007, le autorità di Accra hanno inaugurato il programma nucleare nazionale nel 2008. Inizialmente era stato fissato l’obiettivo di avere una centrale nucleare entro il 2018, ma la mancanza di impegni finanziari e politici ha rallentato il processo. Il Paese africano prevede tuttavia che l’energia nucleare rappresenterà il 5% del mix energetico nazionale entro il 2030 e il 35% entro il 2070.
Attualmente, in Africa esiste una sola centrale nucleare – quella di Città del Capo in Sudafrica, entrata in funzione nel 1984. La russa Rosatom è invece alle prese con la costruzione di un impianto in Egitto, a El Dabaa, sulla costa mediterranea, e di un altro in Uganda.