Il primo ministro della Papua Nuova Guinea ha difeso la sua nazione dopo che il presidente statunitense Joe Biden è parso insinuare che il corpo di suo zio possa essere stato divorato da alcuni cannibali in una regione del Paese oceanico durante la Seconda Guerra Mondiale.
Parlando a un evento in Pennsylvania la scorsa settimana, Biden aveva detto che suo zio Ambrose era stato “abbattuto in Nuova Guinea” durante un volo militare: “Non hanno mai trovato il corpo perché c’erano molti cannibali, davvero, in quella zona della Nuova Guinea”, ha detto.
Il Primo Ministro James Marape ha reagito scontento: “Le osservazioni del Presidente Biden possono essere state un lapsus, ma il mio Paese non merita di essere etichettato come tale”, ha dichiarato Marape, esortando la Casa Bianca a “occuparsi di ripulire questi residui della Seconda guerra mondiale, in modo che la verità sui militari scomparsi come Ambrose Finnegan possa essere messa a tacere”.
Numerosi commentatori hanno definito le accuse infondate e sconsiderate. Parole che peraltro stridono con gli sforzi degli Stati Uniti di rafforzare le relazioni diplomatiche con la nazione e contrastare l’espansionismo diplomatico cinese nel Pacifico.
Alcune tribù locali, spiegano, hanno storicamente praticato il cannibalismo in precise circostanze, come quando un parente defunto veniva mangiato per rispetto o per evitare che il suo cadavere si decomponesse – ma quella di mangiare carne umana non sarebbe mai stata una consuetudine diffusa.
Attualmente ci sono ancora oltre 79.000 militari statunitensi dispersi dalla Seconda guerra mondiale, non solo nel Sud-Est asiatico ma anche nella penisola coreana e in Europa.