Una mossa senza precedenti da parte dell’amministrazione Biden, che segnala il malcontento verso il governo di Benjamin Netanyahu in Israele e in particolare l’irritazione per le attività dell’esercito israeliano in Cisgiordania. Il Segretario di Stato Antony Blinken annuncerà sanzioni contro il battaglione “Netzah Yehuda” delle Forze di Difesa israeliane per violazioni dei diritti umani nella Cisgiordania occupata. Sarà la prima volta che gli Stati Uniti impongono sanzioni a un’unità militare israeliana, e che lo fanno per violazione dei diritti umani.
Le sanzioni proibiranno qualunque tipo di assistenza o addestramento per il battaglione e i suoi componenti, tutti soldati ultraortodossi, sulla base di una legge del 1997 che proibisce al governo di autorizzare programmi di addestramento a unità straniere sospettate di aver commesso violazioni dei diritti umani.
La settimana scorsa, il sito noprofit ProPublica ha scritto che una commissione del Dipartimento di Stato aveva raccomandato già da mesi che il Segretario di Stato Antony Blinken bloccasse gli aiuti a diverse unità israeliane che operano in Cisgiordania. Blinken, interpellato in proposito alla fine del G7 Esteri a Capri, ha replicato che le indagini della commissione avrebbero avuto “una risposta nei prossimi giorni”.
Secondo fonti del Dipartimento di Stato, la decisione che riguarda il battaglione “Netzah Yehuda” si basa su incidenti tutti avvenuti in Cisgiordania prima della fatidica data del 7 ottobre, quando Hamas ha attaccato il territorio israeliano. Ma altre unità di Tsahal che sono state oggetto delle indagini americane non saranno sanzionate perché avrebbero corretto i loro comportamenti.
Il popolo palestinese è diviso fra la Striscia di Gaza (governata dal gruppo estremista Hamas da quasi vent’anni e da sei mesi sottoposta ai bombardamenti israeliani) e la Cisgiordania, un lembo di terra fra Israele e Giordania governato dall’Autorità Nazionale Palestinese; si tratta però di un territorio frammentato e costellato da insediamenti israeliani, nonché pattugliato dall’esercito di Israele.
Dopo il 7 ottobre gli incidenti in Cisgiordania sono aumentati.
Uno degli incidenti oggetto dell’indagine Usa riguarda la morte di un uomo di ottant’anni con doppia cittadinanza, palestinese e statunitense. Omar Assad è morto nel gennaio 2022. Era stato arrestato da soldati del “Netzah Yahuda” a un posto di blocco vicino al paese dove abitava, a tarda sera. Aveva opposto resistenza alla perquisizione; i soldati lo hanno ammanettato e imbavagliato e lo hanno lasciato a terra. La temperatura era fredda, Assad è stato ritrovato morto poche ore dopo.
Un anno dopo, nel gennaio 2023, il battaglione è stato riposizionato dalla Cisgiordania alle alture del Golan, al confine con la Siria. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, la decisione è stata presa proprio per le numerose contestazioni di violazioni dei diritti umani commessi dai soldati di Netzah Yehuda.
Ma chi sono i membri di questo battaglione? È nato come una unità speciale per soldati ultra ortodossi ed è composto di soli uomini (in Israele il servizio militare è obbligatorio per uomini e donne, fatte salve alcune esenzioni anche per motivi religiosi, poiché alcuni gruppi ortodossi sono pacifisti). Nel corso degli anni l’unità di stanza in Cisgiordania è diventata destinazione privilegiata per molti “Hilltop Youth”, coloni della destra radicale che non erano accettati in altre unità.
Il Dipartimento di Stato Usa aveva avviato indagini sul Netzah Yehuda a fine 2022.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha reagito definendo “assurda” la decisione Usa. Su X, ha scritto “Nessuna sanzione deve essere imposta all’IDF”, acronimo di Israel Defense Forces. La decisione del Dipartimento di Stato è “una assurda follia e un nuovo livello di bassezza morale” e il suo governo “reagirà con tutti i mezzi”.