In settimana, l’Aeronautica militare statunitense ha confermato pubblicamente il primo dogfight riuscito tra un caccia pilotato dall’intelligenza artificiale e un velivolo a pilotaggio umano. Il combattimento “AI-versus-human” è stato realizzato nell’ambito del programma Air Combat Evolution (ACE), che la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) ha lanciato nel 2019.
L’Aeronautica Militare ha condotto questi “esperimenti” con l’intelligenza artificiale presso la base di Edwards, in California, sede del 412° Stormo di collaudo. Il dogfight ha contrapposto un F-16 con equipaggio all’X-62A VISTA (Variable In-flight Simulator Test Aircraft), una variante sperimentale dell’F-16, e ha sfruttato gli agenti di intelligenza artificiale installati nell’X-62A meno di un anno fa.
“Il potenziale di un combattimento autonomo è stato immaginato per decenni, ma la realtà era rimasta finora un sogno lontano”, ha dichiarato il Segretario dell’Aeronautica Frank Kendall in un comunicato stampa, “Nel 2023, l’X-62A ha infranto una delle barriere più significative dell’aviazione da combattimento. Si tratta di un momento di trasformazione, reso possibile grazie ai risultati rivoluzionari del team dell’X-62A ACE”.
Come parte iniziale del test, l’Air Force ha spiegato che la sicurezza di volo è stata stabilita utilizzando manovre difensive prima di passare a “ingaggi offensivi ad alto profilo, in cui gli aerei da combattimento si sono avvicinati fino a 600 metri d’altezza, ad una velocità di 1.930 chilometri orari”. I vertici dell’aeronautica americana, però, non hanno rivelato se nel dogfight abbia prevalso l’AI o l’aereo umano.
Il controllo autonomo tradizionale degli aerei è stato eseguito per decenni, ma l’Air Force ha spiegato che l’apprendimento automatico è stato proibito a causa dell’alto rischio e della mancanza di controllo indipendente. In 21 voli di prova, i team coinvolti nei test hanno apportato più di 100.000 linee di modifiche ai software.
I piloti che hanno preso parte all’esercitazione, avevano la possibilità di disattivare l’intelligenza artificiale, ma non hanno dovuto attivare l’interruttore di sicurezza in nessun momento.
“Il primo utilizzo in assoluto dell’autonomia basata sull’apprendimento automatico nei sistemi critici di volo, servirà da base per i futuri progressi dell’intelligenza artificiale nel settore aerospaziale”, ha comunicato l’Air Force, “questi ultimi saranno più sicuri e affidabili sia nelle applicazioni commerciali che in quelle di difesa”.