Conclusa la selezione della giuria nel processo penale contro l’ex presidente Donald Trump.
A tempo record e contro tutte le previsioni fatte nei giorni scorsi, in cui si riteneva che la scelta dei giurati avrebbe richiesto tempi più lunghi. Alla fine sono stati selezionati coloro i quali avranno il potere di assolvere o condannare un ex presidente.
Come gli ultimi giurati “supplenti” venivano esaminati in tribunale, nella piazza antistante il palazzo di giustizia c’è stata una scena orribile ripresa in diretta dai canali televisivi stazionati per la copertura mediatica del processo.
Poco prima dell’interruzione per il pranzo, un uomo, Max Azzarello, di 37 anni, si è cosparso di liquido infiammabile e si è dato fuoco nel parco, dopo aver lanciato in aria farneticanti opuscoli antigovernativi. Gravemente ustionato, è stato caricato in ambulanza e trasportato al Bellevue Hospital.
Una scena di pura follia che ha scioccato l’America che appassionatamente segue il racconto dei giornalisti che coprono il processo all’ex presidente.
La giuria è composta da sette uomini e cinque donne. Nominati anche i sei sostituti. Da lunedì il processo penale entrerà nel vivo con le dichiarazioni preliminari delle parti, prima che l’accusa illustri i 34 capi di imputazione.
Il processo, istruito inizialmente dal procuratore Distrettuale Cy Vance, è stato lasciato in eredità al suo successore, Alvin Bragg, vede Trump accusato di avere falsificato le dichiarazioni finanziarie della sua azienda nel 2016 per occultare due pagamenti a due donne con le quali aveva avuto delle relazioni. Scandali che avrebbero potuto compromettere la sua corsa alla Casa Bianca contro Hillary Clinton. Pagamenti eseguiti falsificando documenti aziendali e violando la legge elettorale.
Centotrenta mila dollari vennero dati a una ex attrice porno, Stormy Daniels, affinché non rivelasse la relazione. Mentre a Karen McDougal furono dati 150 mila dollari. Pagamenti effettuati in modo diverso dall’ex avvocato e “fixer” di Donald Trump, Michael Cohen. Per Stormy Daniels i pagamenti furono giustificati come “spese legali”, mentre per Karen McDougal il suo silenzio fu più elaborato, coinvolgendo David Pecker, presidente della American Media Inc, società che tra l’altro è proprietaria del National Enquirer, la rivista scandalistica che “comprò” il salace racconto dell’ex fotomodella di Playboy per 150 mila dollari. Soldi anticipati da Michael Cohen che poi venne rimborsato. Il National Enquirer, che ufficialmente aveva “comprato” la storia della McDougal, non ha mai pubblicato le rivelazioni.
I capi di imputazione sono 34 e questo è l’unico procedimento che potrebbe chiudersi prima del voto delle elezioni presidenziali del 5 novembre. Una vicenda dai connotati licenziosi che potrebbe mettere in difficoltà l’ex presidente con la sua base Maga, fortemente evangelica.
La presentazione del caso in cui pubblici ministeri e avvocati difensori esporranno la loro ricostruzione della vicenda, ci dovrebbe essere lunedì.
Prima di chiudere l’udienza i pubblici ministeri hanno rinnovato la loro richiesta al giudice Merchan di ritenere Trump in oltraggio alla corte, sostenendo che l’ex presidente ha ripetutamente violato un ordine di silenzio che gli impedisce di attaccare testimoni, pubblici ministeri, giurati e altri. Il giudice Merchan ha detto che si occuperà della questione la prossima settimana.
Si tratta di un processo storico – nessun ex presidente americano ha mai affrontato un procedimento penale ed è soltanto il primo di quattro per Trump – e destinato a creare scalpore non solo per le rivelazioni delle due donne che lo accusano, ma anche perché ha detto che vuole testimoniare.
Affermazioni che hanno mandato in fibrillazione i suoi avvocati difensori, ma l’ex presidente, seduto al banco dei testimoni, vuole sfruttare quest’unica opportunità di avere l’attenzione dell’intero Paese per continuare a promuovere il suo racconto alternativo sulla persecuzione giudiziaria che l’Amministrazione Biden gli avrebbe lanciato. L’ex presidente punta molto sul suo appeal che lo ha reso famoso nel reality show “The Apprentice”, da vedere se il giudice Merchan gli permetterà di usare l’aula del tribunale per fare questo.