I figli del famigerato signore della droga Joaquín “El Chapo” Guzmán avrebbero catturato un ricercato dell’FBI e lo avrebbero consegnato alle autorità in segno “di buona volontà”.
David DeWayne Young, noto come Khaos, era ricercato nell’ambito di un importante caso di cospirazione di droga. Si presume che sia un membro della Ghostface Gangsters Gang, un gruppo criminale di soli bianchi, nato in un carcere della Georgia, negli Stati Uniti, nei primi anni 2000. Young è stato arrestato a Hermosillo, in Messico, nel marzo di quest’anno, grazie alla collaborazione tra l’FBI delle forze dell’ordine locali.
Tuttavia, sembra che il Cartello di Sinaloa possa aver giocato un ruolo chiave nel consegnarlo alla giustizia. Parlando ai microfoni di MVS Noticias con Luis Cárdenas, il giornalista Óscar Balmen ha affermato di essere stato informato da una fonte dell’FBI che i figli di Guzmán, noti come Los Chapitos, erano coinvolti nell’arresto di Young.
“Per quanto riguarda i figli di El Chapo, sapevano che un fuggitivo americano si nascondeva in una delle loro roccaforti”, ha dichiarato Balmen, “Hanno deciso di guadagnare punti con i federali e di consegnarlo come offerta di buona volontà. Servire Young su un piatto d’argento sarebbe stato conveniente per loro, perché, dopo l’arresto a sorpresa e l’estradizione di Ovidio Guzmán, hanno iniziato un’operazione per rimuovere dalle loro teste l’etichetta di obiettivi prioritari dello Zio Sam, per ciò che riguarda il traffico di fentanyl”.
Ovidio, uno dei figli del Chapo, è stato arrestato nel gennaio dello scorso anno ed è ora in attesa di essere processato negli Stati Uniti. Gli altri eredi del signore della droga, guidati da Iván Archivaldo Guzmán Salazar, sono accusati di aver inondato gli USA con il micidiale fentanyl e sono tuttora latitanti.
Balmen ha inoltre spiegato che i Los Chapitos non erano affatto contenti della presenza di Young nel Paese, a causa dei suoi atteggiamenti razzisti nei confronti dei messicani. “Lo detestavano”, ha detto il giornalista, “per questo hanno collaborato segretamente per consegnarlo”.
Balmen ha infine affermato che qualcuno legato al cartello ha fatto una soffiata anonima alla Guardia Nazionale Messicana, per indicare loro il luogo in cui trovare il suprematista statunitense.