Sugli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano grava una terribile minaccia: lo sbiancamento dei coralli. Secondo l’ultimo bollettino dell’Agenzia statunitense per l’atmosfera e gli oceani (NOAA), stiamo assistendo alla quarta fase degli ultimi tre decenni di questo fenomeno, che riguarda la perdita di pigmento causata dalla morte delle alghe che vivono in simbiosi con i fondali e forniscono loro i nutrienti necessari per vivere. Gli scienziati hanno riportato i dati relativi alla temperatura superficiale dei mari raccolti dal 1985 a oggi dal Coral Reef Watch (CRW).
Derek Manzello, coordinatore del CRW, sottolinea che “più del 54% della barriera corallina nell’oceano globale sta vivendo lo stress termico. Da febbraio 2023 ad aprile 2024 è stato documentato uno sbiancamento significativo di questi invertebrati sia nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale di ciascun bacino oceanico maggiore”.
Come spiegano i ricercatori dell’Agenzia: “Perché un evento sia considerato globale deve verificarsi uno sbiancamento significativo in tutti e tre i bacini oceanici – l’Atlantico, il Pacifico e l’India – entro un periodo di 365 giorni”. Purtroppo i dati confermano che all’inizio del 2023, questo fenomeno è stato rilevato in tutti i tropici, inclusa la Florida, il Pacifico tropicale orientale, Caraibi, il Brasile, (compresi Messico, El Salvador, Costa Rica, Panama e Colombia), la Grande Barriera Corallina australiana, vaste aree del Pacifico meridionale (tra cui Fiji, Vanuatu, Tuvalu, Kiribati, Samoa e Polinesia francese), il Mar Rosso, il Golfo Persico e il Golfo di Aden. Inoltre la NOAA segnala che lo sbiancamento si è diffuso anche in altri Paesi che si affacciano sull’oceano Indiano, tra cui Tanzania, Kenya, Mauritius, Seychelles, Tromelin, Mayotte e al largo della costa occidentale dell’Indonesia.
“Mentre gli oceani del mondo continuano a riscaldarsi – aggiunge Manzello, – lo sbiancamento sta diventando sempre più frequente e grave. Quando questi eventi sono sufficientemente gravi o prolungati, possono causare la morte dei coralli, danneggiando le persone che dipendono dalle barriere per il loro sostentamento. Questo fenomeno, soprattutto su scala diffusa, ha un impatto sulle economie, sui mezzi di sussistenza, sulla sicurezza alimentare”.
Gli scienziati del NOAA segnalano che il mondo si è riscaldato di circa 1,2°C (34,16 F). In un rapporto del 2022 dell’ONU, il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici ha stabilito che l’1,2°C in più sarebbe sufficiente per avere un grave impatto sulle barriere coralline, sottolineando che “gli ecosistemi dominati dai coralli saranno inesistenti a questa temperatura”.