L’Amministrazione Biden aiuterà 50 Paesi, la maggior parte dei quali si trova in Africa e in Asia, a identificare e rispondere alle malattie infettive, con l’obiettivo di prevenire pandemie come quella da Covid. Il governo statunitense offrirà supporto alle nazioni per sviluppare test, sorveglianza, comunicazione e preparazione migliori per simili epidemie. Una decisione che è stata presa in seguito ad alcuni studi, che hanno evidenziato come una malattia che ha origine in un’area remota del mondo impiega solo 72 ore a raggiugere gli USA.
La nuova strategia di sicurezza sanitaria globale della Casa Bianca, dunque, mira anche a rendere il Paese ancora più preparato ad affrontare tutte le future minacce biologiche, indipendentemente dal luogo in cui queste nascono. Nell’ambito del nuovo progetto, gli Stati Uniti stanno espandendo la loro partnership per la sicurezza sanitaria da 19 a 50 Paesi, in Africa, Asia, Caraibi, Europa orientale, America Latina e Medio Oriente. Al momento, il governo americano sta già aiutando il Congo a fronteggiare l’epidemia di Mpox. La speranza della Casa Bianca, ora, è che il G7 si impegni a fare lo stesso con altre 50 nazioni nel mondo.
La strategia mira anche a coordinare meglio gli sforzi del governo statunitense e a convincere altri Paesi e organismi internazionali ad assumere seri impegni finanziari e politici per la preparazione alle pandemie. Il piano si svilupperà nell’arco di cinque anni e si baserà sulle lezioni apprese dalla pandemia da Covid-19, che ha causato milioni di vittime e sconvolto l’economia globale.
“Il progetto contribuirà a proteggere le persone, in tutta la nazione e nel mondo, dalle minacce alla sicurezza, in particolare da quelle poste dalle malattie infettive”, ha dichiarato il presidente Joe Biden, “renderà gli Stati Uniti più forti, più sicuri e più sani che mai”. Nonostante i buoni propositi, però, il piano promosso dall’amministrazione Biden sembra non convincere proprio tutti.
Secondo Lawrence Gostin, professore di diritto sanitario globale alla Georgetown University, ad esempio, la strategia presenta delle lacune. “Alcune delle questioni più importanti, come gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo dei vaccini, i finanziamenti, sono tutte assenti. Manca inoltre una strategia per affrontare la disinformazione sui vaccini e sulla scienza”, ha spiegato il docente, che ha anche fatto notare come i fondi federali destinati alla sicurezza sanitaria globale nell’anno fiscale 2024 hanno subito un taglio di 200 milioni di dollari.
“A mio avviso la situazione è questa-ha concluso il professore-La Casa Bianca sta facendo del suo meglio in un ambiente politico ed economico molto limitato”.