La NASA cerca il contributo dell’industria privata per trovare un’alternativa più economica e più rapida per riportare sulla Terra i campioni di suolo e rocce marziane raccolti dal rover Perseverance. L’iniziativa fa seguito alle critiche per gli sforamenti di budget e i ritardi della missione Mars Sample Return (MSR), che ora richiede un costo di 11 miliardi di dollari, 5 in più di quelli previsti in origine, e mira al ritorno dei campioni raccolti entro il 2040. Una commissione di revisione indipendente ha evidenziato aspettative e vincoli di bilancio irrealistici, spingendo la NASA a esplorare progetti alternativi.
“Il team della NASA che ha esaminato le conclusioni dell’Independent Review Board ha detto che si potrebbe allungare il periodo di sviluppo, ma i campioni non torneranno prima del 2040”, ha dichiarato ai giornalisti l’amministratore dell’agenzia, Bill Nelson. “È inaccettabile aspettare così tanto. È nel decennio del 2040 che faremo atterrare gli astronauti su Marte”.
“L’attuale contesto di bilancio non ci permette di perseguire un progetto da 11 miliardi di dollari”, ha inoltre aggiunto Nelson, “Ho chiesto ai nostri collaboratori di inviare una richiesta di informazioni all’industria, al JPL e a tutti i centri della NASA e di riferire in autunno un piano alternativo che permetta di recuperare i campioni in tempi più brevi e a costi più contenuti, cercando di rimanere entro i limiti indicati dall’indagine decadale”.
Subito dopo le parole dell’amministratore dell’agenzia, il fondatore di SpaceX, Elon Musk, ha dichiarato su X che il razzo Starship della sua azienda, che gli astronauti della NASA useranno per raggiungere la superficie lunare nei prossimi anni, “ha il potenziale per restituire una grande quantità di materiale da Marte entro 5 anni”.
Inizialmente, la NASA aveva previsto di lanciare la missione MSR entro il 2028: date le attuali proiezioni di bilancio, però, l’agenzia spaziale si è ritrovata costretta a rivedere i propri piani. Il comitato di revisione ha infatti spiegato: “L’MSR è stato creato fin dall’inizio con aspettative irrealistiche in termini di budget e di calendario. E’ stato inoltre organizzato con una struttura poco maneggevole. Di conseguenza, al momento non esiste una base tecnica credibile né un programma che possano essere realizzati con i fondi disponibili”.
Il team ha infine concluso: “I problemi tecnici, i rischi e le prestazioni indicano una probabilità quasi nulla di rispettare le date di lancio (LRD) del 2027/2028. Esiste un potenziale LRD nel 2030, in presenza di finanziamenti adeguati e di una risoluzione tempestiva dei problemi”.
Una eventualità, quest’ultima, che appare decisamente remota. Per questo motivo, dunque, entro l’autunno la NASA spera di trovare un partner privato, con il quale portare a termine l’ambizioso quanto dispendioso progetto.