Che il miliardario Mark Cuban abbia altri interessi oltre alla pallacanestro ed ai suoi amatissimo Dallas Mavericks non è certo un mistero. Nel corso degli anni, il presidente più iconico della NBA è stato spesso protagonista e promotore di una serie di attività extra campo, con le quali è riuscito ad aiutare le persone meno fortunate della società statunitense.
Cuban, inoltre, a differenza di tanti imprenditori del suo calibro, non ha mai nascosto la sua fede politica: nel 2016, il sessantacinquenne sostenne la candidata democratica Hillary Clinton, sconfitta poi alle elezioni presidenziali da Donald Trump. Da allora, il proprietario dei Mavs ha criticato in più occasioni il tycoon, sia quando quest’ultimo era alla Casa Bianca, sia quando è stato sconfitto da Joe Biden.
Domenica, il miliardario americano ha lanciato una nuova frecciatina al candidato del GOP, scrivendo sul proprio profilo X: “Domani farà un bonifico al fisco da 288 milioni di dollari. Questo Paese ha fatto tanto per me e sono orgoglioso di pagare le tasse ogni anno. Taggate un ex presidente, che conoscete, che invece non lo fa”.
Il mese scorso, Cuban aveva dichiarato ad Axios che avrebbe votato per Joe Biden piuttosto che per il tycoon “ogni giorno, tutti i giorni”. “Non voglio un venditore di olio di serpente come presidente”, aveva inoltre aggiunto il multimiliardario originario di Pittsburgh, “gli elettori di Trump sono contenti del loro olio di serpente, che funzioni o meno”.
Nel 2017, invece, quando il sessantacinquenne venne accostato alla corsa alla Casa Bianca, era stato Trump ad attaccare verbalmente il presidente dei Mavs, spiegando: “Conosco bene Mark Cuban. Mi ha appoggiato alla grande, ma non ero interessato a rispondere a tutte le sue chiamate. Non è abbastanza intelligente per candidarsi alla presidenza”.
Quando è stato eletto per la prima volta nel 2016, Trump affermò che avrebbe reso pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi una volta completate. Ma l’ex presidente non ha mantenuto la promessa fino al 2022, molto tempo dopo aver lasciato il suo incarico. Secondo il New York Times, Trump non avrebbe pagato alcuna imposta federale sul reddito per 10 anni.
Negli ultimi tempi, invece, le finanze del tycoon sono finite al centro di intense indagini, poiché i suoi debiti legali continuano ad accumularsi. Il 1° aprile Trump ha pagato una cauzione di 175 milioni di dollari per il suo caso di frode civile a New York. Inizialmente al candidato del GOP era stato ordinato di pagare una cauzione da 454 milioni. Il candidato repubblicano deve anche 83,3 milioni di dollari di danni per diffamazione alla scrittrice E. Jean Carroll.
Dopo il crollo delle azioni del Trump Media & Technology Group, infine, il tycoon è stato anche escluso dalla lista delle 500 persone più ricche del mondo stilata da Forbes.