New York sta per diventare la principale arena elettorale per le presidenziali del 2024. Lunedì a Manhattan si inaugura infatti il processo contro Donald Trump, primo procedimento penale in assoluto a carico di un ex presidente degli Stati Uniti.
Il massiccio dispiego di sicurezza, l’attesa di manifestazioni opposte, la frenesia mediatica che lo circonda, tutto contribuirà a intasare il traffico nella “City”, anche lungo il tragitto che il suo corteo di auto percorrerà, dalla sua casa di Midtown alla Trump Tower sulla Fifth Avenue.
Come stabilito dalla legge di New York, il processo non sarà trasmesso in televisione – ma ciò non vuol dire che non avrà enormi implicazioni mediatiche. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha trasferito gran parte del suo staff elettorale nella Grande Mela poiché è proprio a New York che il magnate trascorrerà gran parte del tempo: almeno quattro giorni alla settimana dovrà essere in tribunale – potendo sfruttare solo i mercoledì e i fine settimana per tenere comizi elettorali.
In aula Trump dovrà rispondere alle accuse di aver falsificato i registri aziendali per coprire un pagamento in nero a una pornostar poco prima delle elezioni del 2016. L’accusa sostiene che l’ex presidente abbia camuffato 130.000 dollari che Michael Cohen, avvocato e faccendiere di Trump, avrebbe versato a Stormy Daniels nei mesi precedenti l’elezione di Trump a presidente come pagamento per coprire una presunta scappatella.
Cohen, testimone chiave per l’accusa, ha dichiarato di aver effettuato il pagamento su indicazione di Trump, con l’ex presidente che dovrà rispondere di 34 capi d’accusa formulati dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg. Il guru GOP ha peraltro manifestato intenzione di testimoniare.
Domani a celebrarsi sarà la prima fase del procedimento, quella legata alla selezione della giuria, che potrebbe durare fino a due settimane. I procuratori e gli avvocati di Trump dovranno infatti scegliere una decina di idonei tra centinaia di candidati.
Malgrado non sarà possibile chiedere esplicitamente loro la propria affiliazione politica, potranno invece poste domande sulle loro fonti di notizie, se hanno lavorato per Trump o se hanno partecipato a uno dei suoi raduni, e se sono mai stati membri dei Proud Boys o del movimento cospirazionista di destra QAnon.