Mentre le azioni della sua piattaforma continuano a scendere, nella giornata di ieri Donald Trump ha esortato i suoi seguaci a sostenere l’app Truth Social, affermando che quest’ultima incarni alla perfezione lo spirito del movimento MAGA.
“Saremo la vostra voce come mai prima d’ora, e una voce vera è ciò di cui il nostro Paese ha bisogno, perché siamo in declino e dobbiamo portare l’America alla grandezza”, ha affermato il tycoon, “se le persone vogliono mettere gli USA al primo posto, e vogliono renderli grandi di nuovo, devono sostenere Truth”.
Non è chiaro se il candidato del GOP stesse esortando i suoi sostenitori a usare l’app o ad acquistare azioni della Trump Media, quotata in borsa dallo scorso mese scorso. Il titolo è salito di oltre il 50% al suo debutto il 26 marzo, ma è crollato nei giorni successivi.
Venerdì mattina il prezzo delle azioni di Trump Media è sceso al di sotto dei 30 dollari, con un calo di oltre 40 dollari rispetto al suo inizio entusiasmante. Ha chiuso la giornata di trading in rialzo dello 0,6%, ma non è riuscito a compensare un calo del 20% sulla settimana. Le azioni sono scese di quasi il 50% nel mese di aprile. Nonostante la spirale ribassista del titolo e la mancanza di entrate, Trump Media vantava ancora una capitalizzazione di mercato di oltre 4,2 miliardi di dollari.
Il tycoon possiede circa il 57% delle azioni società: non potrà vendere la sua quota prima di sei mesi. Nel frattempo, l’amministratore delegato del gruppo, Devin Nunes, ha sostenuto che la società è “ben posizionata” perché non ha debiti e ha 200 milioni di dollari in cassa. In un’intervista rilasciata lunedì a Fox News, Nunes ha spiegato che la Trump Media sta inoltre valutando la possibilità di aggiungere funzionalità di streaming video a Truth Social e di farne un hub per i canali e i documentari “cancellati”.
Eppure, nonostante le prossime novità in arrivo, la nuova avventura “telematica” di Donald Trump sembra proprio non riuscire ad avere successo nemmeno tra gli stessi repubblicani al Congresso. Come riportato da Forbes, infatti, i membri del GOP starebbero continuando a sostenere il tycoon investendo nei suoi hotel, nei suoi golf club e nei suoi resort.
Al contrario, quasi nessuno sembrerebbe intenzionato a scommettere sul Trump Media & Technology Group e sul social network di proprietà dell’ex presidente. Ad oggi, infatti, solo due legislatori hanno dichiarato di aver comprato alcune azioni della Digital World Acquisition Corp, la società di acquisizione speciale che si è fusa con l’azienda di Trump il mese scorso: Larry Bucshon, rappresentante dell’Indiana, e Marjorie Taylor Greene, della Georgia.