Almeno sei persone sono state uccise a Sydney in un’aggressione a coltellate in un centro commerciale: è successo a Bondi Junction Westfield, a est della città australiana.
Fra i feriti – almeno otto ricoverati in ospedale – a quanto riporta la stampa australiana ci sono anche una madre con un bimbo di sette mesi che sarebbe grave. Bondi Junction Westfield è un centro commerciale di sei piani; le prime notizie parlavano di un uomo che “correva fra i negozi con un coltello”. La polizia ha annunciato di aver bloccato l’aggressore uccidendolo a colpi d’arma da fuoco.
Incerti i motivi del gesto: al momento tutte le piste restano aperte. Secondo la polizia “non si può escludere” che si tratti di terrorismo, ma “non c’è nulla sul luogo che faccia pensare a un attacco ideologicaente motivato”.
L’edizione australiana del Guardian riporta la testimonianza di Jason, un acquirente evacuato dal centro, che parla di un uomo con “un grosso coltello” abbattuto dalla polizia. Molti altri si sono nascosti nei negozi mentre il centro commerciale veniva invaso dalle squadre di teste di cuoio pesantemente armate, e le ambulanze si affollavano all’esterno. Si può immaginare il caos e il terrore provocato dalle urla, dal sangue e poi dagli spari, per chi non sapeva cosa stesse succedendo; tutti gli istinti dell’animale umano si risvegliano di fronte a un pericolo sconosciuto. Brendan Blomeley che era nel centro con i suoi due figli ha detto “è stato spaventoso, ci siamo nascosti in un negozio con centinaia di altre persone”.
Il premier australiano Anthony Albanese ha confermato le notizie ed espresso le sue condoglianze su Twitter/X: “Sono stato informato degli eventi devastanti a Bondi Junction. Purtroppo ci sono diverse vittime e il primo pensiero di tutti gli australiani va ai colpiti e alle loro famiglie. Il nostro cuore è con i feriti e ringraziamo chi se ne prende cura come i nostri coraggiosi poliziotti e interventisti”.