La decisione autodistruttiva accettata da Kevin McCarthy, che l’anno scorso per farsi eleggere leader della Camera ha permesso che anche un singolo parlamentare del suo partito potesse presentare una mozione di sfiducia nei confronti dello speaker, rischia di travolgere quello attuale, Mike Johnson.
La deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene questa mattina ha presentato una mozione per l’estromissione di Johnson poiché prima delle ferie di Pasqua aveva approvato la legge finanziaria bipartisan per evitare lo shutdown del Governo.
Mike Johnson e altri repubblicani – compresi alcuni simpatizzanti di Greene – hanno detto che innescare ora un voto per cambiare un’altra volta lo speaker potrebbe concludersi in un clamoroso fiasco, vista la risicata maggioranza che il GOP detiene alla Camera, e dare così la carica al leader della minoranza democratica Hakeem Jeffries. Se venisse messa al voto la rimozione di Johnson, diversi democratici centristi hanno dichiarato che probabilmente sceglieranno di salvare lo speaker, soprattutto nel caso si impegnasse per approvare il disegno di legge sugli aiuti all’Ucraina.
Greene, tuttavia, ha affermato che intende dare seguito alla sua minaccia, dicendo al Washington Post in un’intervista che più membri del suo stesso partito sosterranno il suo tentativo di mandare via Johnson “se mette ai voti quei 60 miliardi di dollari all’Ucraina e poi segue con la riautorizzazione FISA”, riferendosi al Foreign Intelligence Surveillance Act che i democratici e molti repubblicani moderati vorrebbero che venisse approvato subito.

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Il Washington Post scrive che i repubblicani di tutto lo spettro per ora hanno rifiutato di sostenere la mozione di Greene. Il deputato Chip Roy, leader del Freedom Caucus di estrema destra, ha affermato di essere concentrato sulla collaborazione con Johnson per la politica delle frontiere. Il deputato Dusty Johnson, presidente del gruppo conservatore Main Street Caucus, ha affermato che la mozione di Greene è una “terribile minaccia” per l’attuale speaker, che secondo lui sta “onestamente cercando di trovare una via da seguire”.
Perfino Gaetz, che aveva presentato la mozione per estromettere McCarthy, ha escluso di sostenere la richiesta di Greene. In questo traballante scenario, i parlamentari sono tornati questa mattina alla Camera e nell’agenda dei lavori c’è la controversa questione di riautorizzare la “Sezione 702” del Foreign Intelligence Surveillance Act, una legge importante e controversa che consente la sorveglianza senza mandato sugli stranieri ma non permette per le indagini sui cittadini americani.
I repubblicani sono ferocemente divisi su come gestire la questione, esercitando pressioni su Mike Johnson affinché trovi una strada da seguire tra le fazioni contrastanti all’interno del suo gruppo parlamentare. Con la minaccia del voto per estrometterlo presentato da Greene, ogni mossa dell’attuale speaker è sottoposta a un esame ancora più intenso e potrebbe trovarsi ancora una volta in contrasto con il gruppo estremista che lo ha eletto.

La “Section 702”, così com’è, consente alla comunità dell’intelligence di raccogliere i registri delle comunicazioni di persone straniere residenti all’estero, ma consente anche all’FBI di cercare tra i dati raccolti informazioni sugli americani con cui le persone investigate sono venute in contatto in quella che i critici chiaamano una ricerca “backdoor”.
La complicata politica che circonda la legge unisce da tempo strane alleanze: alcuni repubblicani conservatori hanno unito le forze con i democratici progressisti per spingere per la riforme dell’autorità, mentre i centristi puntano sulla sicurezza e si oppongono a nuove restrizioni.
Il punto critico è se l’FBI debba essere obbligato a ottenere un mandato prima di esaminare il database per ottenere informazioni sui cittadini statunitensi.
Johnson ha annunciato che la Camera approverà un disegno di legge di riautorizzazione FISA questa settimana. Il disegno di legge, presentato dalla deputata repubblicana Laurel Lee della Florida e intitolato “Reforming Intelligence and Securing America Act”, autorizzerebbe nuovamente la Sezione 702 per cinque anni e mira a imporre una serie di riforme.
Oggi la commissione per le regole della Camera ha iniziato l’esame della legislazione. Si prevede inoltre che una serie di emendamenti saranno sottoposti a votazione, incluso uno che aggiungerebbe ulteriori limitazioni.
Questo fatto potrebbe mettere a repentaglio le possibilità del disegno di legge di passare al Senato. Alcuni repubblicani – e l’amministrazione Biden – affermano che le limitazioni indebolirebbero l’efficacia di ciò che i funzionari della sicurezza nazionale ritengono sia uno degli strumenti più vitali a loro disposizione per combattere le minacce dei terroristi contro gli Stati Uniti.
Dal 2022, l’amministrazione Biden esercita pressioni pubbliche e private sul Congresso sull’importanza della Sezione 702 e spinge per il minor numero possibile di modifiche.