Tornano a salire dopo oltre sette anni i costi di alcune pratiche che gli immigrati devono sostenere per la naturalizzazione e la residenza negli Stati Uniti. Le nuove imposte riguardano sia le richieste di visti per motivi professionali, sia le domande di registrazione come residenti permanenti.
Ur M. Jaddou, il direttore dell’USCIS, un’agenzia federale del Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti che gestisce il sistema di naturalizzazione e immigrazione del Paese, ha dichiarato in un comunicato: “Dal 1° aprile abbiamo aggiornato le nostre tariffe per soddisfare in maniera più capillare e tempestiva i nostri clienti. I nuovi introiti ci aiuteranno inoltre ad arginare la crescita dell’arretrato”.
Secondo quanto stabilito nel comunicato, adesso per una domanda di residenza permanente occorrono circa 1.400 dollari, mentre per una richiesta di naturalizzazione o cittadinanza circa 700 dollari. I prezzi sono saliti vertiginosamente anche per ottenere un documento di viaggio, necessari adesso circa 600 dollari.
Vengono comunque previsti sconti di 50 dollari quando le domande riguardano ragazzi e ragazze che non hanno ancora compiuto 14 anni o da persone che hanno figli. Come suggeriscono i legali, il miglior investimento per ottenere la cittadinanza sembra ancora il matrimonio, anche se i costi da affrontare per un eventuale divorzio potrebbero essere proibitivi.
Il flusso migratorio che ha coinvolto gli Stati Uniti e soprattutto New York negli ultimi tempi fa parte di un fenomeno globale che coinvolge circa 110 milioni di persone in tutto il mondo che fuggono dalle loro terre e un terzo di questi circa 36,4 milioni hanno lo status di rifugiati.
Nella Grande Mela i costi previsti per i migranti dal 2022 al 2025 erano di circa 12,3 miliardi di dollari ma sono rapidamente lievitati. La città, secondo quanto riportato dal City Comptroller, spende infatti 396 dollari al giorno per ogni persona che passa attraverso il sistema di accoglienza. Nel pacchetto sono incluse la sistemazione abitativa, l’assistenza sanitaria, l’iscrizione a Medicaid e anche l’assistenza legale.
Oltre 5,7 miliardi di dollari sono serviti all’amministrazione Adams per aprire in via eccezionale più di 210 rifugi, fra cui 18 centri di soccorso, oltre agli hotel che sono stati affittati a prezzi maggiorati rispetto alle normali tariffe giornaliere.