Sterminare circa mezzo milione di gufi barrati per proteggere un’altra specie di gufi – quelli maculati.
Sta facendo discutere la proposta dell’U.S. Fish and Wildlife Service che nei prossimi 30 anni potrebbe far drasticamente diminuire la specie di volatili in California, Washington e Oregon – con esperti e animalisti che si dividono sulla questione etica.
I gufi maculati sono infatti in via di estinzione a causa del disboscamento e dello sviluppo umano. Ma la specie ha dovuto affrontare anche la crescente concorrenza del gufo barrato, un cugino leggermente più grande, arrivato al seguito dei pionieri.
Lo scorso 25 marzo, un gruppo di 75 organizzazioni ha esortato in una lettera il segretario agli Interni Deb Haaland ad abbandonare quello che definiscono un piano “sconsiderato”. “Le azioni di gestione non letali per proteggere i gufi maculati e i loro habitat dovrebbero essere considerate prioritarie”, si legge nella lettera.
Di diverso avviso esperti come Cameron Barrows, ricercatore emerito in pensione presso il Center for Conservation Biology dell’Università della California-Riverside. “Se non si fa nulla per rallentare l’invasione dei gufi barrati, si perderanno anche i gufi maculati”, ha detto. “Non ci sono molte alternative”.
“Questo è un caso che pone un vero e proprio dilemma etico”, ha riassunto Michael Paul Nelson, professore di etica e filosofia ambientale all’Oregon State University. “O si uccide un gruppo di singoli esseri viventi, o si lascia che una specie scompaia. In ogni caso, si fa un danno”.