Una quarantina di deputati democratici ha scritto una lettera al presidente Joe Biden e al segretario di Stato Antony Blinken, esortandoli a fermare la fornitura di armi a Israele fino a quando non sarà conclusa un’indagine esaustiva sul raid aereo che all’inizio della settimana è costato la vita a sette operatori umanitari della World Central Kitchen mentre consegnavano cibo alla popolazione civile di Gaza.
Fra i firmatari spicca il none della ex speaker della Camera Nancy Pelosi, nota per essere sempre stata una ferma sostenitrice di Israele. Ma ci sono anche nomi grossi come quello della congresswoman radicale Alexandria Ocasio-Cortez.
“Qualora si scoprisse che questo attacco ha violato il diritto statunitense o internazionale, vi invitiamo a continuare a trattenere questi trasferimenti fino a quando i responsabili non saranno chiamati a risponderne. Vi invitiamo inoltre a sospendere questi trasferimenti se Israele non riuscirà a mitigare sufficientemente i danni ai civili innocenti a Gaza, compresi gli operatori umanitari, e se non faciliterà – o negherà o limiterà arbitrariamente – il trasporto e la consegna di aiuti umanitari a Gaza”, si legge nel documento.
Da ottobre, i continui bombardamenti dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza avrebbero provocato oltre 33.000 morti, secondo i dati del ministero della Sanità locale. Negli ultimi mesi gli alleati dello Stato ebraico, Stati Uniti in primis, hanno aumentato il pressing su Tel Aviv per chiedere maggiore responsabilità e cautela nell’identificazione degli obiettivi. Alcuni Paesi – come il Canada, i Paesi Bassi, il Giappone, la Spagna e il Belgio – hanno sospeso mesi fa la vendita di armi a Israele.
All’inizio di questa settimana, Biden ha avvertito il premier israeliano Benjamin Netanyahu che “la politica degli Stati Uniti nei confronti di Gaza sarà determinata dalla nostra valutazione delle azioni immediate di Israele” in un breve colloquio telefonico. In risposta, Tel Aviv ha dichiarato che riaprirà il valico di Beit Hanoon (Erez) con il nord di Gaza alle forniture umanitarie e ha licenziato due ufficiali dell’esercito per il “tragico incidente”.