L’ufficio del Segretario dello Stato dell’Ohio ha annunciato con una lettera che, considerando le date della convention democratica estiva, Biden rischia di non comparire nelle schede elettorali a novembre per motivi burocratici. Il “Buckeye State” rappresenta 18 dei 270 voti necessari a vincere la presidenza, che in questa edizione potrebbero rivelarsi fondamentali.
La lettera, firmata dal consulente legale Paul Disantis a nome del Segretario di Stato repubblicano Frank LaRose e inviata alla presidente dei democratici, Liz Walters, fa riferimento a una legge statale in vigore dal 2014. Si evince che: i partiti politici devono certificare i loro candidati almeno 90 giorni prima delle elezioni generali, che corrisponderebbe circa al 7 agosto. Ma dal comunicato emerge che i democratici non possono registrare ufficialmente Biden prima della convention nazionale del partito a Chicago dal 19 al 22 agosto.
Disantis scrive nella lettera pubblicata da New York Times e ABC News: “In attesa di chiarimenti, deduco che il Comitato nazionale democratico debba anticipare la convention o l’Assemblea generale dell’Ohio decida di agire entro il 9 maggio (90 giorni prima che la legge faccia effetto) per creare un’eccezione a questo requisito statutario”.
Quest’ultima opzione potrebbe essere infattibile perché Camera, Senato e ufficio del governatore dello Stato sono controllati dai repubblicani. Un portavoce dei democratici ha risposto che sono già al lavoro per trovare una soluzione e anche un rappresentate della campagna dell’attuale presidente ha assicurato che “siamo fiduciosi che Joe Biden sarà sulla scheda elettorale in tutti i 50 Stati”.
L’Ohio è sempre stato in bilico. Nelle ultime elezioni, è stato a maggioranza repubblicana. Trump è riuscito a conquistarlo nel 2016 contro Hillary Clinton e nel 2020 nonostante abbia perso contro Biden. Ma sia nel 2008 che nel 2012 lo Stato si è schierato dalla parte di Barack Obama.