Alcuni giorni fa, durante il podcast “Life in Lyrics”, Paul McCartney ha rivelato le reali origini del titolo del famoso album del 1967 “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”.
Secondo quanto raccontato dall’artista, l’album, uno dei maggiori successi dei Beatles, porterebbe quel nome a causa di un errore di comunicazione con l’assistente del gruppo.
“Ero con il nostro roadie Mal Evans, un grande orso”, ha raccontato il baronetto, “eravamo tornati sull’aereo e mi chiese di passargli sale e pepe, salt and pepper. Non sentii bene e gli risposi Cosa? Sgt. Pepper? No, sale e pepe mi disse”.
L’81enne pop star ha aggiunto che assieme a John Lennon amava tornare sulle casualità o piccoli incidenti e questo episodio fu di ispirazione all’iconico titolo.
McCartney ha anche ricordato come la band abbia ideato la famosa copertina del disco che raffigurava una serie di celebrità e personaggi noti: “Ho chiesto ai miei compagni di fare una lista di persone preferite che avremo poi inserito in quella foto”.
“Se hai passione per qualcosa, devi essere scrupoloso”, ha aggiunto, “oltre a dare un nome alla nuova produzione dovevamo darle anche un aspetto, e l’idea di indossare una divisa fu una trovata originale”
Il cantante durante la conversazione ha esortato inoltre gli ascoltatori ad affidarsi all’immaginazione e a calarsi quasi come in un sogno nell’ascolto dei contenuti dell’album.

Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, l’ottavo album dei Beatles divenne la colonna sonora “dell’estate dell’amore”, e fu probabilmente quello più creativo e con maggior fascino.
La musica che vi era racchiusa era profondamente innovativa come il suo involucro colorato, lucido e psichedelico.
Ottenne 4 dei 7 Grammy Awards per cui era stato nominato, e divenne “Album dell’anno” con una permanenza di ben 175 settimane nella Billboard Top 200, 15 delle quali mantenute al primo posto.
Tuttavia, questo album suscitò grandi polemiche nel Regno Unito e all’estero, tanto da costargli la censura per esempio della BBC con il taglio di alcune parti; sia per il contenuto delle canzoni che per l’artwork di accompagnamento e le esplicite allusioni alla droga (dalle piantine di marijuana in prima fila sulla copertina, a Lucy in the Sky with Diamonds di John Lennon, acronimo di LSD sebbene il cantante abbia sempre detto che si riferiva a un disegno del figlio Julian; al ritornello “I’d love to turn you on” di A Day in the Life, che anch’esso secondo i censori si riferiva all’effetto della droga). Alcune figure che i Beatles avrebbero voluto in copertina furono invece omesse: Gesù, Hitler e Gandhi.