Nei prossimi anni, tutti gli abitanti del mondo perderanno un secondo della loro vita. Secondo un nuovo studio, ciò si verificherà a causa delle stesse attività umane, poiché lo scioglimento dei ghiacci polari altera la rotazione terrestre e modifica il tempo stesso.
Le ore e i minuti che scandiscono le nostre giornate sono determinati dalla rotazione terrestre. Ma quest’ultima non è costante: può mutare leggermente, a seconda di ciò che accade sulla superficie della Terra e nel suo nucleo. Questi cambiamenti quasi impercettibili comportano di tanto in tanto la necessità di regolare gli orologi di tutto il mondo, con l’aggiunta di un “secondo bisestile” ogni quattro anni.
Nel corso degli anni sono stati inseriti molti secondi. Ma il riscaldamento globale, e tutte le conseguenze da esso generate, hanno ora rallentato la rotazione del nostro pianeta. Per la prima volta in assoluto, dunque, sarà necessario togliere un secondo.
Secondo lo studio pubblicato mercoledì sulla rivista Nature, condotto dal professor Duncan Agnew, docente dell’University of California San Diego, lo scioglimento dei ghiacci polari sta ritardando l’introduzione del secondo “intercalare negativo” di ben tre anni, facendola slittare dal 2026 al 2029.
“Parte della comprensione di ciò che accadrà nel cronometraggio globale, dipende dalla comprensione di ciò che sta accadendo con l’effetto del riscaldamento globale”, ha dichiarato Agnew, “Quando il ghiaccio si scioglie nell’oceano, l’acqua di fusione si sposta dai poli verso l’equatore, rallentando ulteriormente la velocità di rotazione della Terra, come mai era accaduto in precedenza”.
“Per me, il fatto che gli esseri umani abbiano causato un cambiamento nel movimento rotatorio del nostro pianeta è piuttosto sorprendente”, ha inoltre aggiunto il professore, “Nessuno aveva previsto che saremmo arrivati al punto di dover eliminare un secondo bisestile. Stanno accadendo cose senza precedenti”.
“Un secondo bisestile ‘negativo’ non è mai stato testato in passato”, ha invece spiegato Patrizia Tavella, membro del Dipartimento del tempo dell’Ufficio internazionale dei pesi e delle misure in Francia, “le conseguenze che tutto ciò potrebbe generare, dunque, non hanno precedenti”.
Secondo gli specialisti, la rimozione in questione potrebbe comportare problematiche piuttosto serie ai sistemi di navigazione satellitare, ai computer ed ai mercati finanziari, che si basano essenzialmente sull’Utc.