“Letteralmente Chiunque Altro”: ha deciso di chiamarsi così d’ora in avanti Dustin Ebey, insegnante di matematica ed ex veterano dell’esercito di North Richland Hills, Texas, che ha scelto di cambiare legalmente il proprio nome e candidarsi alle elezioni presidenziali di novembre, per offrire alle persone un’alternativa a Joe Biden e Donald Trump.
Una vera e propria provocazione quella lanciata da “Literally Anybody Else”, che con questo passo spera ora di lanciare un messaggio. “Non si tratta di me, ma di un’idea”, ha dichiarato l’insegnante texano, “Sarà molto difficile, ma non impossibile. La mia speranza è quella di avere Donald Trump, Joe Biden e poi letteralmente chiunque altro sotto di me. Voglio davvero che ci sia uno sbocco per le persone che, come il sottoscritto, sono stufe di questa costante presa di potere tra due partiti che non portano alcun beneficio alla gente comune”.
Secondo la legge del Texas, per essere inseriti nella scheda elettorale come candidati indipendenti occorre presentare una petizione, che richiede 113.151 firme di elettori registrati che non hanno votato alle primarie presidenziali di nessuno dei due partiti.
Sapendo che si tratta di un traguardo difficile, il trentacinquenne ha chiesto ai residenti locali di indicare il suo nome in qualità di candidato write-in. Nel Lone Star State, infatti, questi ultimi devono solo registrarsi presso lo Stato e non hanno bisogno di firme.
In un sondaggio dell’Associated Press-NORC Research Center pubblicato a dicembre, il 56% degli adulti statunitensi, indipendentemente dall’affiliazione partitica, ha dichiarato che sarebbe “molto” o “un po'” insoddisfatto di Biden come candidato democratico alla presidenza, e circa il 58% ha detto lo stesso di Trump. Un altro sondaggio, pubblicato a gennaio da Decision Desk HQ/NewsNation, ha rilevato che circa il 59% degli elettori registrati non è “troppo entusiasta” o “per niente entusiasta” di una rivincita tra i due.
E’ proprio per questi cittadini che “il fu” Dustin Ebey spera di poter essere un’alternativa “al re dei debiti ed a un uomo di 81 anni”.