I ricercatori della Stanford University e della McMaster University hanno creato una piattaforma alimentata dall’intelligenza artificiale, che sta progettando una nuova generazione di antibiotici per combattere i batteri resistenti ai farmaci. Si tratta di un problema che si registra sempre più di frequente e che implica sviluppare con urgenza e velocità nuove terapie su quelle già esistenti.
Come si legge nello studio pubblicato su Nature, ricorrere all’AI si rivela molto utile per i ricercatori, poiché i metodi tradizionali che attualmente vengono impiegati per scoprire i farmaci atti a debellare batteri e malattie hanno dei limiti. Invece, la piattaforma pioneristica SyntheMol sfruttando i modelli generativi riesce a esplorare nel giro di qualche secondo sconfinati spazi chimici per identificare nuove molecole. Gli esperti hanno la possibilità di progettare con un unico strumento miliardi di formule antibiotiche, facili da costruire anche in laboratorio risparmiando tempo e denaro. SyntheMol ha già generato 58 composti diversi, che si sono dimostrati promettenti contro vari agenti patogeni.
Rimangono comunque alcune sfide: i ricercatori dovranno concentrarsi sulla solubilità delle molecole necessaria per creare vere e proprie terapie.
Le infezioni che sviluppano resistenza ai farmaci mietono circa 4,95 milioni di vittime ogni anno e, se non si trova un soluzione, i ricercatori prevedono un preoccupante aumento fino a 10 milioni di morti entro il 2050. Agire con tempestività è quindi fondamentale. Tra i patogeni resistenti da sconfiggere gli scienziati segnalano soprattutto l’Acinetobacter baumannii, lo K. pneumoniae e l’Escheria coli, che rispettivamente causano i primi due polmoniti molto aggressive e il terzo una forma di diarrea violenta.