Dakota Adams, il figlio maggiore di Stewart Rhodes, uno dei più noti sovversivi degli Stati Uniti, nonché fondatore della milizia suprematista ed antigovernativa “Oath Keepers”, ha deciso di cambiare vita, “approfittando” del lungo periodo di detenzione del padre, condannato a 18 anni per essere stato tra i protagonisti dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
Il ventisettenne, infatti, si presenterà in qualità di candidato democratico alle elezioni locali in Montana, in uno dei distretti più conservatori del Paese. Il giovane ha anche intenzione di vendere i fucili, i giubbotti antiproiettile e l’equipaggiamento tattico che indossava nel corso delle proteste antigovernative insieme a suo padre. Tutto questo fa parte di uno sforzo per allontanare le ultime tracce di quella che Adams descrive come un’educazione alienante e abusiva, che ha quasi rovinato lui, sua madre e i suoi fratelli.
Il ventisettenne sa che non sarà facile candidarsi come democratico alla Camera nel profondo angolo nord-occidentale del Montana. Il distretto copre infatti la contea di Lincoln, un vero e proprio feudo repubblicano e trumpiano. Basti pensare che il tycoon ottenne il 74% dei voti della contea in occasione delle presidenziali del 2020.
Adams ha però rivelato che per lui questa è un’occasione per raccontare la propria storia, quella di uno “strambo onesto ” che è uscito da un’infanzia traumatica per trovare la propria strada nella vita. Il ragazzo ha spesso definito il proprio padre come “paranoico” e “truffatore”, mantenendo perciò il cognome della mamma. Il neo candidato democratico ha raccontato che Rhodes faceva vivere la sua famiglia nel costante timore che il governo li spiasse e che l’apocalisse fosse sempre più vicina. L’uomo inoltre sabotava l’istruzione dei suoi figli e non permetteva loro di parlare della loro vita in pubblico.
Rhodes fondò gli Oath Keepers nel 2009, dopo l’elezione di Barack Obama. “Fino a quando non sono diventato adulto, è stato tutto un periodo di sopravvivenza”, ha spiegato Adams, “Abbiamo vissuto in estremo isolamento, in una particolare bolla culturale, in sfere politiche sempre più paranoiche, e con i militanti di destra ovunque, fino a quando siamo finiti nel Montana”.
Il giovane ha inoltre detto che il coinvolgimento del padre nei fatti del 6 gennaio 2021 non lo ha sorpreso affatto. “È stato un campanello d’allarme”, ha dichiarato il ventisettenne parlando dell’attacco al Campidoglio, “ci ha fatto capire quanto siamo veramente in pericolo e come il Partito Repubblicano abbia permesso a un presidente di diventare una minaccia per questo Paese. Sono stato costretto a rivalutare molte delle mie convinzioni ed a pormi domande difficili su ciò che realmente rappresentavo”.
Adams sa bene che non sarà affatto semplice ottenere un risultato soddisfacente alle prossime elezioni in Montana. Nonostante ciò, il giovane ha dichiarato: “A prescindere da quello che accadrà, ci riproverò. Penso che questa sarà una cosa che durerà tutta la vita”.