Robinho, ex fantasista del Milan e della nazionale verdeoro, è stato arrestato in Brasile, dove dovrà scontare una condanna a nove anni di carcere per violenza sessuale di gruppo, commessa proprio in Italia. La vicenda in questione risale infatti al 2013, quando il calciatore, oggi quarantenne, era tesserato per la società rossonera, con la quale ha vinto lo scudetto nel 2011.
Al tempo, l’esterno brasiliano, insieme all’amico Riccardo Falco, avrebbe dunque stuprato una ragazza albanese ventitreenne, in una discoteca del capoluogo lombardo. Nel corso degli anni, in effetti, sono venute fuori diverse intercettazioni telefoniche, nelle quali l’ex calciatore afferma di aver avuto rapporti sessuali con la giovane, definita più volte come “Totalmente ubriaca”.
Già nel 2022, Robinho venne condannato in via definitiva in Italia. In quel momento, però, l’ex Real Madrid e Milan si trovava già in patria, dove la legge vieta l’estradizione di un cittadino per un reato commesso all’estero. Su richiesta del ministero della Giustizia italiano, dunque, il Tribunale Supremo del Brasile ha stabilito che il quarantenne dovrà ora scontare la sua condanna in un carcere del Paese.
Giovedì, la polizia federale ha quindi arrestato l’ex calciatore, residente presso un lussuoso condominio Guarujá, Comune nei pressi Santos, nello stato di San Paolo. Naturalmente, gli avvocati del quarantenne hanno provato a fare in modo che il loro assistito potesse attendere il processo d’appello in libertà, ma la loro richiesta è stata bocciata.
I legali del vecchio fantasista verdeoro, dunque, proveranno ora a presentare ricorso. Nel frattempo, però, Robinho, che in tutti questi lunghi anni ha sempre negato di aver abusato della ragazza ventitreenne, sostenendo che quest’ultima fosse in realtà consenziente, dovrà attendere eventuali nuove disposizioni da parte della magistratura in carcere, dietro le sbarre della sua cella.