Tre clienti californiani di Starbucks hanno deciso di fare causa alla nota catena di caffetterie, chiedendo un risarcimento di cinque milioni di dollari. La loro scelta è stata presa in seguito alla politica adottata dall’azienda, che ha aumentato il prezzo riguardante le aggiunte di alcune bevande senza lattosio, di cinquanta e di ottanta centesimi.
Le tre persone che hanno deciso di denunciare la società sono tutte intolleranti al lattosio: queste ultime, dunque, hanno considerato la decisione del colosso di Seattle come una vera e propria forma di discriminazione nei confronti di tutti coloro che non possono consumare cibi o bevande contenenti il macronutriente. I clienti in questione, provenienti dalla contea di Los Angeles e da Madera, hanno quindi sporto denuncia presso il tribunale federale di Fresno, accusando la società di Seattle di aver violato l’Americans with Disabilities Act nonché una legge sui diritti civili della California.
“La catena ha creato un menu separato, dal prezzo più alto, rivolto ai clienti che non possono ingerire il latte tradizionale”, hanno spiegato i querelanti, sostenendo che il costo aggiuntivo del “latte” di soia, avena, cocco o mandorla da Starbucks non riflette i prezzi al dettaglio delle alternative proposte.
“L’intolleranza al lattosio è una disabilità protetta dall’ADA e dalle leggi statali”, ha inoltre affermato Keith Gibson, avvocato dei tre californiani, “Milioni di consumatori sono colpiti negativamente dalla discriminazione illegale di Starbucks”.
“Nei negozi degli Stati Uniti, senza costi aggiuntivi, i nostri clienti possono aggiungere fino a 118 millilitri di latte vegetale al caffè o al tè, caldo o freddo, e alle bevande americane”, hanno invece comunicato i vertici del colosso di Seattle, “Inoltre, le persone possono scegliere di personalizzare qualsiasi bevanda con latte vegetale presente nel menu ,con un costo aggiuntivo, così come avviene per altre personalizzazioni, come l’aggiunta di un espresso o di uno sciroppo”.
Eppure, la denuncia sostiene che Starbucks offre gratuitamente il latte magro, senza grassi e con la panna, e modifica senza alcun costo ulteriore le bevande di quei clienti che non vogliono assumere zuccheri.
Non è la prima volta che l’azienda viene coinvolta in una situazione del genere: già nel 2022, infatti, venne portata in tribunale in Florida sempre a causa delle politiche riguardanti i prezzi extra di alcune bevande. In quel caso, però, i querelanti hanno poi deciso di archiviare volontariamente la causa.