La lebbra trona a spaventare i cittadini statunitensi, ed in particolar modo quelli della Florida, dove il numero dei pazienti infetti continua a crescere. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 200.000 casi di questa malattia si verificano ogni anno in 120 Paesi del mondo, e sono spesso associati al contatto con gli armadilli. Stando ad un rapporto dei Centri per il controllo e la prevenzione, nel 2020 sono stati registrati 159 nuovi casi di lebbra negli USA, di cui circa un quinto in Florida.
Nell’ultimo decennio, negli stati americani del versante sud-est, il numero di persone affette dall’infezione sarebbe addirittura raddoppiato. La lebbra è una delle malattie più antiche mai registrate: colpisce principalmente la pelle, i nervi periferici, la mucosa del tratto respiratorio superiore e gli occhi. I sintomi legati all’infezione possono durare anche venti anni: secondo gli esperti, i decessi sono molto rari, ma possono comunque verificarsi qualora la lebbra non venga trattata nel modo giusto dai medici o presenti alcune complicazioni come infezioni secondarie e danni ai nervi.
“La Florida ha registrato 10 casi di lebbra l’anno, tra il 2002 e il 2014. Nel 2015 i casi sono saliti a 29. Nel 2023, invece, siamo arrivati a quota 15″, ha dichiarato a Newsweek Francisca Mutapi, direttrice della Global Health Academy dell’Università di Edimburgo, “Al momento non sappiamo cosa stia determinando questo aumento. Sono attualmente in corso studi per determinare le modalità di trasmissione delle infezioni. I cittadini essere contagiate da altre persone o dall’armadillo a nove fasce, l’unico animale in grado di trasmettere la malattia all’uomo”.
“Il Mycobacterium leprae può infettare anche gli scoiattoli rossi del Regno Unito e gli scimpanzé nei paesi dell’Africa occidentale”, ha inoltre spiegato John Stewart Spencer, professore e ricercatore presso la Colorado State University, “E’ alquanto probabile che il batterio possa sopravvivere per mesi o anni nel suolo e in acqua, all’interno di amebe che potrebbero contagiare gli esseri umani, come accaduto alle persone della Florida”.
Il numero di casi registrati presso questo Stato, ha indotto gli esperti a temere che la malattia stia diventando endemica, stabilendo così una presenza costante all’interno di una certa popolazione o area geografica. “Il 34% dei nuovi pazienti, nel periodo 2015-2020, sembra aver acquisito la malattia localmente”, hanno affermato i membri dei Centri per il controllo e la prevenzione, “Diversi casi nella Florida centrale non presentano prove evidenti di esposizione zoonotica o di fattori di rischio tradizionalmente noti”.