La Cina è vicina, ma Taiwan di più.
Il ministro della Difesa di Taipei Chiu Kuo-cheng ha lasciato intendere che soldati statunitensi starebbero già addestrando l’esercito taiwanese su isole periferiche ubicate in prima linea in un conflitto con la Cina.
“Questo addestramento serve a identificare i problemi che abbiamo, capire come migliorare, capire i loro punti di forza e imparare da loro”, ha detto Chiu in un raro riconoscimento da parte di Taiwan dell’attività delle truppe americane sul territorio.
Il dispiegamento di truppe USA sul piccolo arcipelago di Kinmen rappresenterebbe una significativa escalation del coinvolgimento di Washington nella regione: l’isola si trova infatti a soli cinque chilometri da Xiamen, una città costiera cinese, e ad oltre 150 km da Formosa. E proprio in ragione della vicinanza alla Repubblica Popolare, su Kinmen è dispiegata una rilevante porzione delle forze anfibie taiwanesi.
Lo scoop del ministro ha fatto seguito a un rapporto della Sofrep che affermava come le forze speciali USA fossero già state dislocate su alcune isole costiere, nonostante in precedenza si ritenesse che una componente ristretta di personale militare ristretto fosse stata dislocata solo a Taiwan.
A una richiesta di commento da parte del Wall Street Journal sulle ultime rivelazioni taiwanesi, un portavoce del Pentagono si è rifiutato di fornire dettagli più precisi. “Il nostro impegno a fianco di Taiwan è solido come una roccia e contribuisce al mantenimento della pace e della stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan e nella regione”, ha aggiunto il portavoce del Pentagono, il tenente colonnello Marty Meiners.
Nel 2022 il presidente statunitense Joe Biden ha promesso di intervenire a fianco di Taipei in caso di “attacco non provocato” da parte di Pechino. Attacco che pare tuttavia sempre più prossimo, secondo gli esperti di politica cinese, tanto che in occasione del bilaterale Xi-Biden tenutosi a novembre a San Francisco, il leader del Dragone ne avrebbe preventivamente messo al corrente anche l’omologo USA.
Lo scorso gennaio, inoltre, Xi avrebbe defenestrato tutti i leader militari che avrebbero potuto essere contrari all’invasione di Taiwan – che Pechino considera un territorio “ribelle” che verrà presto riunito alla madrepatria.