Erano artisti, progettisti, tecnici: tutti membri di un “esercito fantasma”, ossia un’unità segreta di “inganno tattico” che nella Seconda Guerra Mondiale utilizzò carri armati gonfiabili, effetti sonori e altri trucchi per ingannare la Germania nazista sul campo di battaglia.
A quasi ottanta anni dalle loro gesta, tre sopravvissuti di quell’Armata saranno premiati a Washington giovedì con la Medaglia d’Onore del Congresso.
Durante la guerra al Terzo Reich, circa 1.100 persone vennero scelte con cura dal personale dell’esercito americano e tenute al massimo riserbo nei confronti di chiunque. Persino dei propri familiari, a cui i militari vietarono di parlare della missione almeno fino a quando non fu finalmente declassificata nel 1996.
I loro sforzi, rimasti “top secret” per oltre 50 anni, furono cruciali per salvare vite umane e raggiungere la vittoria. Solo sette membri dell’unità, che contava oltre mille uomini, sono ancora vivi e la cerimonia renderà omaggio al loro coraggio e alla loro creatività nel contribuire alla vittoria della guerra.
Secondo Rick Beyer, coautore di “The Ghost Army of World War II” e regista di un documentario del 2013, l’Esercito Fantasma “è stata la prima unità di inganno tattico mobile e multimediale nella storia della guerra”.
I componenti venivano reclutati soprattutto da agenzie pubblicitarie, società di comunicazione e scuole d’arte. Nell’estate del 1944, i “fantasmi” riuscirono ad ingannare i tedeschi sulla posizione della Terza Armata del generale George S. Patton Jr. mentre avanzava in Francia – schierando flotte di carri armati, veicoli e aerei di gomma gonfiati. Spesso, inoltre, facevano ascoltare colonne sonore registrate per l’addestramento dell’esercito e trasmettevano false conversazioni radiofoniche.