Recentemente gli scienziati stanno ricorrendo all’utilizzo dei funghi – un’antica biotecnologia della natura- per contrastare l’inquinamento e i danni del cambiamento climatico. A Cleveland, dove ci sono centinaia di case abbandonate, fatiscenti e inabitabili, ricettacolo di materiali tossici e metalli pesanti come il piombo, alcuni architetti propongono di usare i funghi per “ripulire i rifiuti”.
I funghi per loro natura agiscono infatti come efficienti biodepuratori, pertanto possono “mangiare le tossine” dalle case che devono essere demolite. Inoltre gli architetti di Cleveland hanno spiegato che il materiale rimasto può essere trasformato in nuovi “mycoblock”, mattoni con una consistenza simile al legno duro, straordinariamente resistenti che possono essere riutilizzati per nuove costruzioni. Si tratta di un processo totalmente biologico basato sul concetto della “bioeconomia circolare” in cui gli scarti vengono reimpiegati per produrre nuovi materiali e di conseguenza anche meno rifiuti e contaminanti.
Questo approccio innovativo, noto come programma Biocycler, di Redhouse, uno studio di architetti con sede a Cleveland, mira a sottrarre i rifiuti alle discariche e a ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Chris Maurer, fondatore di Redhouse, raccomanda l’uso del substrato per affrontare la crisi abitativa di Cleveland che rappresenta anche una crisi sanitaria per gli abitanti della città. “Tutto il materiale della demolizione-ha dichiarato Maurer- le borchie, i pavimenti, la massa cellulosica, il componente strutturale primario delle piante, e anche le tegole del soffitto possono essere mescolati in un substrato che poi diventa ideale per la crescita dei funghi”.
Nell’ambito di queste iniziative, anche l’azienda Mycocycle impegnata a Cleveland, prevede di contribuire a una significativa riduzione delle emissioni di anidride carbonica. “In effetti, quello che stiamo facendo è evitare che elementi inquinanti arrivino alla discarica”, afferma Joanne Rodriguez, fondatrice e amministratore delegato dell’organizzazione Mycocicle che lavora per riciclare i rifiuti di costruzione per le aziende. “Inoltre l’’11% del carbonio nel mondo proviene da materiali di costruzione nell’ambiente”, spiega. Entro il 2027, solo dagli interventi di conversione dei rifiuti grazie a Mycocyle, Rodriguez prevede riduzioni di carbonio “di quasi 160.000 tonnellate”.