Nel 2023, almeno 157 persone sono state uccise e 270 sono rimaste ferite in sparatorie provocate involontariamente da parte di bambini. Lo afferma l’associazione Everytown, un gruppo di difesa della sicurezza delle armi da fuoco. Circa la metà degli incidenti ha coinvolto minorenni che si sono sparati da soli. Per quanto riguarda il resto, qualcun altro è stato ferito o ucciso, e perlopiù si tratta sempre di ragazzini.
Più nel dettaglio l’associazione segnala che l’età di chi ha premuto il grilletto si aggira soprattutto tra 14 e 17 anni o è pari o inferiore a 5 anni. Oltretutto “la vittima è spesso un fratello, un cugino o un amico e questo lascia molte famiglie nel lutto e nel rimpianto”, ha detto Sarah Burd-Sharps, direttrice senior della ricerca di Everytown.
Alla luce di queste informazioni tristi e preoccupanti Everytown ha lanciato un appello alle autorità federali e statali affinché facciano di più per tracciare e fornire dati pubblici su tali incidenti per aiutare a identificare i modi migliori per fermarli.
Secondo il gruppo, che è stato co-fondato dall’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, lo sforzo di Everytown è stimolato, in parte, dalla mancanza di dati nazionali tempestivi e completi sulle sparatorie involontarie. Anche il Centers for Disease Control and Prevention fornisce ampie analisi su lesioni e decessi in sparatorie non intenzionali, ma rimangono limitate e possono essere ritardate per anni. Alcuni Stati hanno iniziato solo recentemente a presentare rapporti dettagliati sugli incidenti al governo federale. Tuttavia le informazioni sugli infortuni sono molto meno complete di quanto non lo siano quelle sulle morti, perché c’è meno documentazione disponibile.
A tutto questo si aggiunge il fatto che “non esiste un sistema che sia strutturato apposta per affrontare questo problema”, ha detto David Hemenway, direttore dell’Harvard Injury Control Research Center, che si occupa della prevenzione degli infortuni. “Nessuno è lontamente vicino dal crearlo”, ha concluso.
Dai dati raccolti è emerso che molto spesso i bambini hanno accesso facile alle armi da fuoco perché queste non vengono custodite dagli adulti in modo adeguato ed è il motivo principale di queste tragedie.
Julvonnia McDowell, volontaria di Moms Demand Action e collaboratrice di Everytown, ha perso un figlio di 14 anni nel 2016 a causa di una sparatoria avvenuta mentre giocava con un altro coetaneo. McDowell incoraggia gli altri genitori a porre la massima attenzione sulla custodia delle armi in casa: ”Quando le armi non sono conservate correttamente le conseguenze possono portare a un terribile lutto e a un trauma che non augurerei a nessuno”.