Donald Trump ha dichiarato che l’ex deputata repubblicana del Wyoming, Liz Cheney, andrebbe processata per aver insabbiato testimonianze e informazioni in merito all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, con lo scopo di danneggiare dello stesso tycoon.
In particolare, l’attuale candidato del GOP, ha fatto riferimento ad un’intervista rilasciata al The Federalist da Kash Patel, ex agente dei servizi segreti durante l’amministrazione Trump, durante la quale quest’ultimo ha accusato l’ex deputata ed altri membri della commissione d’inchiesta della Camera di aver insabbiato informazioni e testimonianze riguardanti i fatti del 6 gennaio.
“Dovrebbe essere processata per quello che ha fatto al nostro Paese!”, ha dichiarato Trump sul proprio social network Truth, “ha distrutto illegalmente le prove. E’ assurdo!”.
Non si è fatta attendere la risposta di Cheney, che su X/Twitter ha affermato: “Ciao Donald: sai che queste sono bugie. Hai avuto tutte le trascrizioni del Gran Giurì e del J6 per molti mesi. Stai cercando di fermare il tuo processo perché il tuo vicepresidente, i consiglieri e gli assistenti della Casa Bianca, i funzionari della campagna e del DOJ testimonieranno contro di te. Avete paura della verità e dovreste averne”.
L’ex deputata, nei giorni e negli anni che hanno succeduto l’attacco al Campidoglio, è stata una delle principali critiche di Trump, attribuendogli più volte la responsabilità della rivolta. Nel 2022, ha perso il suo seggio alla Camera, venendo rimpiazzata da Harriet Hageman, sostenuta dallo stesso tycoon.
Il botta e risposta via social tra i due, arriva quasi una settimana dopo la pubblicazione, da parte dei repubblicani, di un nuovo rapporto sull’attacco al Campidoglio, nel tentativo di screditare l’indagine iniziale del Congresso sull’insurrezione e di scagionare così Trump da qualsiasi illecito, in vista della sua possibile rielezione.
Il dossier, in particolare, include un dettagliato racconto su come l’autista del tycoon abbia contestato la testimonianza dell’ex assistente della Casa Bianca, Cassidy Hutchinson, che in precedenza affermò che Trump aveva cercato di prendere il controllo dell’auto e di dirigersi verso il Campidoglio.
L’autista, il cui nome è ancora sconosciuto, ha invece dichiarato che l’ex presidente “non ha mai afferrato il volante, né ha cercato di salire sul sedile anteriore”. Eppure, la trascrizione della testimonianza dell’uomo, esaminata dal New York Times, indica che quest’ultimo ha confermato i dettagli di Hutchinson circa l’insistenza di Trump, desideroso di unirsi ai suoi sostenitori in Campidoglio.