Fani Willis resta, Nathan Wade va via. Il giudice Scott McAfee ha emesso la sua sentenza che consente al procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis appunto, di portare avanti il caso di sovversione elettorale contro Donald Trump e altri 18 coimputati.
Avanti, ma senza Nathan Wade che nel pomeriggio si è dimesso dopo che la loro relazione romantica è stata esaminata in tribunale per due mesi. Una vittoria tecnica e legale per Fani Willis poiché continuerà a processare Trump. Ma la decisione di 23 pagine di McAfee è stata uno scorticante rimprovero per la superficialità delle azioni del procuratore distrettuale.
Dopo un processo durato due mesi il giudice Scott McAfee ha preso la sua decisione spiegando che l’accusa non è riuscita a dimostrare l’esistenza di un conflitto di interessi. McAfee ha stabilito che Wade o Willis avrebbero dovuto lasciare il caso, poiché “permane un alone di scorrettezza” sulle circostanze della loro relazione. Dopo la sentenza Wade ha inviato la sua lettera di dimissioni.
Sebbene Fani Willis non sia stata squalificata, la sua relazione con Wade ha gettato il dubbio in un processo che inevitabilmente resterà macchiato da questa vicenda, sia in tribunale – dove è probabile che i potenziali giurati abbiano familiarità con l’episodio – sia nel pubblico più ampio, che a novembre dovrà decidere se far tornare o bocciare Trump.
McAfee è stato molto critico nei confronti della relazione tra i due descrivendola come il risultato di “scelte sbagliate”. Tuttavia, “la legge della Georgia non consente l’accertamento di un conflitto reale semplicemente per aver fatto scelte sbagliate – anche ripetutamente”, ha scritto nella sentenza.
Questa vicenda della loro love story è “esplosa” a gennaio, quando il co-imputato Mike Roman ha presentato una istanza al magistrato chiedendo di squalificare Willis accusandola di aver assunto come leader dell’accusa il suo amante che la ripagava offrendole viaggi e crociere. Nel corso di diverse udienze, McAfee ha ascoltato le testimonianze sulla loro relazione e sui pagamenti effettuati da Wade durante i viaggi che i due hanno fatto insieme, che secondo gli imputati mostravano che il procuratore distrettuale aveva beneficiato finanziariamente dalla relazione.
Duro anche il giudizio del magistrato sulla aggressiva testimonianza di Fani Willis che, indignata, dava risposte risentite agli avvocati che la interrogavano, provocandola con domande imbarazzanti e sessiste. Nella sua sentenza il giudice ha descritto la focosa testimonianza come “poco professionale”.
La sentenza rappresenta una vittoria parziale per l’ex presidente nel tentativo di ritardare i suoi quattro processi penali e gli ha dato nuove munizioni per lanciare accuse nei confronti dei pubblici ministeri che lo hanno incriminato. Finora gli avvocati di Trump hanno compiuto con successo numerosi sforzi per ritardare i processi penali che potenzialmente potrebbero escluderlo dalla campagna elettorale quest’anno.
Il caso del tentativo insurrezionale del 6 gennaio di Trump è sospeso a Washington mentre la Corte Suprema esaminerà ad aprile le argomentazioni sulle richieste di immunità dell’ex presidente. Nel caso dei documenti riservati portati via dalla Casa Bianca e nascosti a Mar A Lago in Florida, il giudice nominato da Trump dovrebbe fissare una nuova data del processo nei prossimi giorni.
E a New York, dove il primo processo penale contro Trump stava per iniziare, l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha chiesto di ritardare il processo di 30 giorni dopo che decine di migliaia di nuove pagine di prove sui fondi in nero pagati da Trump gli sono stati consegnati dagli uffici federali.
I rinvii non sono l’unica arma usata dagli avvocati di Trump. L’ex presidente ha anche trovato il modo di spostare l’attenzione dai procedimenti penali accusando i pubblici ministeri che lo hanno incriminato, seminando sfiducia nel sistema legale stesso, accusando magistrati e inquirenti di usare il sistema giudiziario per bloccare la sua rielezione.
La decisione, comunque, non è piaciuta a Trump. “La procuratrice della Georgia Fani Willis non può restare al suo posto e continuare la sua caccia alle streghe contro di me. È corrotta e ha lavorato con la Casa Bianca di Joe Biden per orchestrare” questa operazione.