Entro stasera, Donald Trump potrebbe conquistare gli ultimi delegati per aggiudicarsi ufficialmente la nomination repubblicana. Nella giornata di oggi, infatti, si terranno le primarie in Georgia, Mississippi, Washington, e Hawaii.
Sembra ormai evidente che il tycoon guiderà il GOP nel corso delle prossime presidenziali a prescindere dai risultati che otterrà nelle prossime ore, vista anche l’uscita di scena di Nikki Haley, ripetutamente sconfitta nel corso delle primarie. Dopo la batosta subita al Super Tuesday, l’ex governatrice della Carolina del Sud ha infatti deciso di ritirarsi dalla corsa repubblicana, lasciando di fatto la strada spianata all’ex inquilino della Casa Bianca.
Il tycoon, stando a quanto riportato da Decision Desk HQ, avrebbe dalla sua parte già 1.074 delegati: per assicurarsi la nomination, dovrà arrivare a quota 1.215. La Georgia e il Mississippi, i cui seggi chiuderanno per primi, rispettivamente alle 19.00 e alle 20.00 EST, potrebbero “fornire” complessivamente al candidato repubblicano 99 delegati. Washington e le Hawaii ne avranno invece 62.

Con la Haley ormai fuori gioco, per Trump si tratta solo di una mera questione di tempo. Tuttavia, stando a quanto riferito da The Hill, bisognerà capire se l’ex governatrice della Carolina del sud continuerà ad accumulare delegati anche dopo la sua uscita, in segno di protesta contro il tycoon. D’altronde non è certo un mistero che i rapporti tra i due siano tutt’altro che idilliaci. Dopo la vittoria di Haley a Washington DC, Trump aveva definito la sua sfidante “cervello di gallina, regina della palude”.
In ogni caso, una eventuale “vendetta” da parte dell’ormai ex candidata repubblicana rallenterebbe solo di qualche giorno l’ascesa del leader di MAGA alla guida del GOP.
Nel frattempo, mentre il tycoon si prepara alle primarie di oggi, uno dei suoi ex collaboratori più stretti, Peter Navarro, consulente per il commercio durante la sua presidenza, rischia seriamente di finire in carcere.

L’uomo, infatti, ha ricevuto l’ordine di presentarsi in prigione il 19 marzo, in Florida, per scontare una condanna a quattro mesi di detenzione, per essersi rifiutato di obbedire ad un mandato di comparizione del comitato del Congresso che indagava sull’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
Navarro, che ha già chiesto a una corte d’appello federale di sospendere la sentenza mentre tenta di ribaltare la sua condanna, potrebbe diventare il primo consigliere di spicco di Donald Trump a scontare il carcere, per un reato legato allo sforzo di sovvertire le elezioni del 2020.