La Casa Bianca ha pubblicato il piano di bilancio federale che fa seguito alle promesse fatte dal presidente Biden durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione. Un progetto finanziario che contiene le agevolazioni fiscali per le famiglie, la riduzione dei costi sanitari e del deficit reso possibile aumentando le tasse per i più ricchi e togliendo molte scappatoie finanziarie che permettevano alle megacorporation di pagare meno tasse. Una proposta di bilancio populista in vista delle elezioni di novembre che verrà sicuramente respinta dalla Camera. Ed è proprio su questo che la Casa Bianca punta in vista delle elezioni.
Un budget da 7,3 trilioni di dollari per l’anno fiscale 2025 – un aumento del 4,6% rispetto al budget attuale – mira ad aumentare la spesa per la difesa dell’1,8% e la spesa discrezionale non legata alla difesa del 2,7%.
La proposta include anche un fondo di emergenza di 4,7 miliardi di dollari per affrontare il problema della sicurezza delle frontiere e consentire al Dipartimento per la sicurezza interna di intensificare le sue operazioni in caso di ondata di migranti. Il fondo di emergenza consentirebbe al Dipartimento di attingere ai fondi in base alle necessità quando il numero di migranti privi di documenti che attraversano il confine meridionale supera una certa soglia non specificata nel bilancio. Se il denaro non venisse utilizzato per affrontare la crisi, il denaro verrebbe trasferito ai fondi generali dei servizi di protezione delle frontiere. Lo speaker della Camera, Mike Johnson, ha già detto che il suo partito respingerà la proposta di bilancio anche se la spesa scende al di sotto dei limiti imposti dai repubblicani alla Camera nel Fiscal Responsibility Act dello scorso anno, che ha innalzato il limite del debito.
Happening Now: President Biden delivers remarks on lowering costs for American families. https://t.co/LfEisxB7z0
— The White House (@WhiteHouse) March 11, 2024
Il bilancio, anche se non ha alcuna possibilità di avanzare alla Camera, stabilisce le priorità di Biden per la sua campagna e mette sulla difensiva Donald Trump. Con le primarie assicurate, visto che né il primo né il secondo hanno più sfidanti nei loro partiti per la nomina alla candidatura presidenziale, lo scontro tra il leader repubblicano e quello democratico è cominciata in largo anticipo. Il presidente Joe Biden e l’ex presidente Donald Trump stanno combattendo come se le elezioni fossero tra otto giorni anziché tra otto mesi.
Un intenso fine settimana di campagna elettorale, con entrambi i candidati che hanno visitato la Georgia dove domani ci saranno le primarie. Si voterà anche in Mississippi e nello Stato di Washington. Solo i repubblicani voteranno alle Hawaii, mentre solo i democratici voteranno alle Isole Marianne e all’estero.
Per Trump non ci sono solo le elezioni. L’ex presidente è coinvolto nei suoi problemi legali e tornerà al centro dell’attenzione con l’udienza di giovedì sul caso federale per i documenti classificati nascosti in Florida. Il giudice Aileen Cannon ascolterà le argomentazioni degli avvocati di Trump e del team del consigliere speciale Jack Smith e si capirà se il caso andrà in tribunale prima delle elezioni.
Oggi i suoi avvocati a New York hanno chiesto al magistrato di ritardare il suo processo per i soldi in nero versati a Stormy Daniels che è fissato per il 25 marzo fino a quando la Corte Suprema, il 25 aprile, non si pronuncerà sulle richieste di immunità presidenziale sollevate in un altro dei suoi casi penali.
Anche per Biden la controversia sui documenti riservati tenuti in garage tornerà sotto i riflettori domani quando i repubblicani alla Camera interrogheranno il consigliere speciale Robert Hur, che ha scagionato Biden dalla responsabilità penale ma nel suo rapporto ha evidenziato quello che secondo lui sarebbe il decadimento cognitivo del presidente.
Biden dal Michigan dove ha incontrato alcuni donatori per la sua campagna elettorale cerca di lasciare all’elettorato l’immagine che ha proiettato nel suo discorso sullo stato dell’Unione: quella di uno statista esuberante al comando delle sue facoltà, della sua campagna e del suo Paese.
Entusiasta del suo tema, sabato Biden ha criticato Trump definendolo un insulto ai valori fondanti dell’America e una forza di “risentimento, vendetta e punizione”. Ha anche rimproverato il suo rivale per aver dato un sontuoso benvenuto venerdì al leader dell’uomo forte ungherese Viktor Orbán a Mar-a-Lago, evidenziando il culto del dittatore e la mentalità antidemocratica di Trump.
Nei programmi domenicali di approfondimento politico è stato evidente come Biden, con il suo intervento sullo Stato dell’Unione abbia messo sulla difensiva la campagna elettorale di Trump.
Mush-mouthed and gaffes galore. Brace yourselves as Trump mumbles and slurs repeatedly, and often makes no sense at all, during speech in Rome, Georgia. Compare this performance to President Biden’s State of the Union address. (Video: RSBN) pic.twitter.com/ysUqaUtEml
— Mike Sington (@MikeSington) March 11, 2024
In uno dei suoi comizi in Georgia l’ex presidente, davanti ai suoi MAGA che applaudivano e ridevano, ha deriso la balbuzie di Biden. Un intervento davanti al suo pubblico in cui ha riaffermato la sua visione apocalittica di una nazione sotto assedio a causa dell’invasione dei migranti, della criminalità e del degrado morale ed economico. Ha definito “banda criminale” la stampa che mette in risalto le sue bugie e ha fatto altre false accuse delle frodi elettorali e della giustizia usata a scopo politico, criticando lo “sfogo rabbioso e pieno di odio” del presidente nel discoro sullo Stato dell’Unione, aggiungendo che Biden “È una minaccia per la democrazia”.
A novembre le elezioni si svolgeranno in un momento di profonda polarizzazione nazionale. Gli elettori dovranno scegliere tra due visioni contrapposte dopo anni difficili caratterizzati da shock economici, una pandemia, guerre all’estero in cui sono coinvolti stretti alleati, accesi dibattiti su questioni sociali come l’aborto o la scelta del proprio genere, sullo sfondo di una crisi migratoria e delle conseguenti pressioni sociali innescate da una popolazione sempre più diversificata, che per i conservatori è una minaccia ai “valori” dell’America. E l’immigrazione, alla quale il Congresso non vuole trovare una soluzione varando una legge, dominerà questa campagna elettorale. La prova viene dalla Georgia, dove Trump ha incontrato i genitori di Laken Riley, la studentessa di infermieristica di 22 anni uccisa da un migrante privo di documenti. Un atto di violenza che ora è diventato il pilastro della campagna di Trump che sostiene che Biden non riesce a regolare l’immigrazione. “Era un immigrato clandestino. Era uno straniero clandestino. Era un migrante illegale e non avrebbe dovuto essere nel nostro Paese, e non sarebbe mai entrato se io fossi rimasto alla Casa Bianca”, ha affermato l’ex presidente dopo che la sua macchina elettorale ha ripreso a lanciare spot pubblicitari con Biden che scivola o sembra disorientato.