I ricercatori del Johns Hopkins Children’s Center a Baltimora, nel Maryland, stanno sviluppando un esame del sangue che individua i disturbi mentali, tra cui la depressione post-partum, la schizofrenia e l’epilessia.
Lo studio pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry intende sviluppare un test basato “sull’analisi delle vescicole extracellulari (EV) nel sangue, che trasportano parti specifiche di RNA messaggero (mRNA) e che riflettono l’attività genica in vari tessuti, compreso il cervello” spiegano gli autori.
Identificando ed esaminando gli mRNA specifici provenienti dal tessuto del cervello umano coltivato in laboratorio e confrontando questi risultati con funzioni e disturbi cerebrali noti, il team ha già identificato mRNA specifici nel sangue che sono infatti collegati a varie malattie mentali.
La novità, spiegano i ricercatori, consiste nel fatto che questi mRNA servono come potenziali marcatori biologici per condizioni psichiatriche che attualmente vengono diagnosticate solo attraverso colloqui clinici.
“Questo è molto entusiasmante, perché in questo momento non esiste un marcatore biologico sanguigno per i disturbi che colpiscono il cervello”, spiega il coautore dello studio Dr. Lena Smirnova, assistente professore presso il Dipartimento di Salute Ambientale e Ingegneria della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.
Inoltre, se lo studio avrà successo, presto sarà disponibile uno strumento diagnostico non invasivo e facilmente accessibile per intervenire nei disturbi della salute mentale ancora prima che si sviluppino. Ciò sarebbe utile a prevenire esiti gravi come l’autolesionismo, episodi di violenza e suicidio, spesso correlati ai disturbi mentali.
Le applicazioni future si orientano quindi alla prevenzione e allo sviluppo di test anche per altre condizioni psichiatriche, fra cui il disturbo dello spettro autistico.