Donald Trump ha impegnato una cauzione sufficiente ad assicurare il risarcimento di 83,3 milioni di dollari dovuto dall’ex presidente alla scrittrice E. Jean Carroll per diffamazione. Ad annunciarlo è stato venerdì l’avvocato di Trump, che ha inoltre notificato al giudice federale supervisore l’istanza di appello.
La legale del candidato GOP, Alina Habba, ha depositato i documenti presso il giudice di New York per dimostrare che Trump ha ‘bloccato’ una cauzione di 91,6 milioni di dollari dalla Federal Insurance Co. Contemporaneamente, ha depositato l’avviso di appello che si terrà presso la Corte d’Appello del 2° Circuito degli Stati Uniti.
Il giudice federale di Manhattan, Lewis Kaplan, aveva precedentemente respinto la richiesta di Trump di ritardare il pagamento di 83,3 milioni di dollari di risarcimento. Lo scorso 26 gennaio, i giurati si erano espressi in favore della Carroll, che aveva precedentemente denunciato il candidato repubblicano per diffamazione, dopo che quest’ultimo l’aveva insultata ed aveva negato di averla violentata a metà degli anni Novanta, in un camerino dei grandi magazzini “Bergdorf Goodman”.
Il giudice Kaplan aveva ufficializzato il verdetto l’8 febbraio, lasciando a Trump 30 giorni di tempo per risarcire la donna o per procurarsi del denaro per la cauzione, in attesa dell’appello. Ora, stando a quanto riportato da Axios, l’ex inquilino della casa Bianca ha soltanto tre giorni a disposizione per pagare la sanzione o per depositare una cauzione.
Nella sua sentenza, Kaplan ha scritto che “l’attuale situazione del signor Trump è il risultato delle sue stesse azioni dilatorie. Dal 26 gennaio ha avuto modo di organizzare le sue finanze, con la consapevolezza che avrebbe potuto avere bisogno di vincolarle a questa sentenza, eppure ha aspettato fino a 25 giorni dopo il verdetto della giuria per presentare la sua mozione, per una sospensione non garantita o parzialmente garantita”.

Kaplan, inoltre, ha affermato che il tycoon non è riuscito a dimostrare come la sentenza costituisca un “danno irreparabile” o a dimostrare le spese che deve affrontare per pagare una cauzione nel caso.
“Il presidente Trump ha presentato tempestivamente una mozione per sospendere la ridicola sentenza”, ha invece dichiarato Steven Cheung, portavoce dell’indiscusso leader di MAGA, “molti tribunali riconoscono l’importanza delle sospensioni amministrative temporanee mentre tali mozioni vengono prese in considerazione. Non vediamo l’ora di continuare a portare avanti il caso, e di ottenere così la completa la rivendicazione della verità”.
“Le argomentazioni addotte da Trump per richiedere questo ritardo del pagamento non si riducono ad altro che ad un ‘fidatevi di me’”, hanno infine spiegato gli avvocati di E. Jean Carroll, “non ha offerto alcuna informazione sulle proprie finanze per giustificare questo provvedimento”.
Entro lunedì, dunque, l’ex presidente statunitense dovrà risarcire la giornalista che lo aveva precedentemente denunciato per essere stata violentata anni fa.