A sorvegliare i porti statunitensi potrebbero esserci gli occhi – e le mani – dell’intelligence cinese.
Almeno così sostiene un’indagine allarmante del Congresso, rilanciata dal Wall Street Journal, secondo cui gli 007 di Pechino sarebbero in grado di monitorare una rilevante parte delle infrastrutture strategiche USA.
Nello specifico, le gru da carico made in China e utilizzate in quasi tutti i porti statunitensi conterrebbero componenti per la comunicazione, come modem cellulari, non ideati per il normale funzionamento della macchina.
Beninteso, non è insolito che sulle gru vengano installati modem ai fini di monitoraggio e manutenzione. Le preoccupazioni nascono invece dal fatto che i porti che le hanno comprate non avevano richiesto tali capacità al momento dell’acquisto. Sfruttando tali modem cellulari, è infatti possibile accedere da remoto all’infrastruttura.
A finire nel mirino dei deputati è stata soprattutto l’azienda ZPMC, maggiore produttrice mondiale di attrezzature portuali e controllata del Governo di Xi Jinping. L’impresa avrebbe infatti costruito quasi l’80% di tutte le gru utilizzate nei porti statunitensi.
Secondo uno degli autori del rapporto, il presidente della commissione per la sicurezza interna della Camera, il repubblicano Mark Green, non ci sono dubbi che l’equipaggiamento sia uno strumento dello spionaggio cinese.
“L’indagine dei nostri comitati ha rilevato vulnerabilità nelle gru dei porti statunitensi che potrebbero consentire al PCC [Partito Comunista Cinese] non solo di ridurre i concorrenti commerciali attraverso lo spionaggio, ma anche di interrompere le catene di approvvigionamento e la movimentazione delle merci, devastando l’economia della nostra nazione”, ha dichiarato in una dichiarazione alla CNN il deputato repubblicano Mark Green, presidente della commissione per la sicurezza interna della Camera.
Il ministero degli Esteri del Dragone ha però ripetutamente smentito che dietro le infrastrutture strategiche americane ci possa essere la mano occulta della Cina. Lo scorso febbraio, l’accusa era stata bollata come “completamente infondata” e giudicata come un escamotage per discriminare i produttori cinesi in favore di quelli domestici.
“Gli Stati Uniti devono rispettare i principi dell’economia di mercato e della concorrenza leale e fornire un ambiente commerciale equo, giusto e non discriminatorio”, aveva scritto in un comunicato il ministero.
In una dichiarazione sul proprio sito web, ZPMC ha affermato di “essersi sempre impegnata a fornire prodotti e servizi di alta qualità ai clienti di tutto il mondo. ZPMC rispetta sempre rigorosamente le leggi e i regolamenti dei Paesi in cui opera”.
Proprio per ovviare alla minaccia, comunque, a febbraio l’amministrazione Biden ha annunciato un investimento di 20 miliardi di dollari in infrastrutture portuali nuove di zecca made in USA, tra cui gru di fabbricazione americana che, secondo i funzionari, presenterebbero minori rischi per la sicurezza.