Rudy Giuliani potrebbe essere costretto a fare causa all’amico – ed ex assistito – Donald Trump per vedersi riconosciuto il pagamento di due milioni di dollari di parcella mai saldata dall’ex presidente.
Il Committee of Unsecured Creditors (Comitato dei creditori non garantiti), che rappresenta gli individui e le entità a cui l’ex sindaco di New York deve del denaro, sta infatti “discutendo” di costringerlo a intentare un’azione legale contro Trump per ottenere i loro soldi.
Giuliani è infatti a sua volta debitore, e ha presentato istanza di fallimento l’anno scorso dopo essere stato condannato a pagare 148 milioni di dollari a due addette ai seggi elettorali della Georgia, che aveva diffamato ed esposto a rischi e persecuzioni da parte di sostenitori fanatici di Trump.
Il “sindaco di ferro” ha collaborato con il candidato GOP, e questi – come sembra sia solito fare – non lo ha mai pagato. L’avvocato caduto in disgrazia sostiene quindi che Trump gli debba due milioni di dollari per le capriole legali escogitate dal giurista per rovesciare i risultati delle elezioni del 2020.
La cifra deriverebbe da un accordo verbale tra i due in base al quale Guiliani avrebbe ricevuto una tariffa giornaliera di 20.000 dollari per le spese legali nel periodo compreso tra il novembre 2020 (all’indomani della sconfitta) e il febbraio 2021 (poche settimane dopo l’assedio di Capitol Hill), secondo quanto riportato dal New York Times nel 2021.
Da un punto di vista giudiziario, il comitato può ricorrere al tribunale fallimentare per obbligare Guiliani a citare in giudizio l’ex presidente, per poi ridistribuire i proventi ai debitori di Giuliani. La commissione, tuttavia, dovrà prima ottenere una prova tangibile dell’accordo verbale tra Giuliani e Trump.