Via terra, via cielo, via mare. Questa degli aiuti alla gente di Gaza sta diventando una terribile tragica farsa. Non so come si possa continuare a raccontare i tentativi che ogni giorno che passa il mondo, con gli Stati Uniti in testa, cerca di mettere in piedi senza cadere nello sconforto o nella risata isterica.
Vanno a Rafah le delegazioni parlamentari italiane ed europee e scoprono che di qua ci sono centinaia di tir carichi di tutto quello che servirebbe e sono fermi perché gli israeliani decidono loro chi cosa quanto può entrare, di là ci sono i bambini che intanto muoiono di sete e di fame; e quei pochi camion che entrano sono presi d’assalto e si muore perché ti schiacciano o ti sparano e la verità la stabilirà chissà chi e chissà quando ma che importa. Così basta terra, passiamo al cielo avranno pensato, prima la Giordania e poi gli americani decidono che è il momento dei paracadute. Ecco allora le casse enormi legate a funerei teloni neri che piovono dall’alto, sperando che gli israeliani lascino fare.
Ormai le immagini che vediamo sanno di apocalisse, braccia tese verso l’alto, gambe che corrono, grida di gioia o di paura per arrivare primi e sperare. Poi anche il cielo uccide, un paracadute precipita e la cassa strazia chi la stava aspettando, cinque morti, e feriti, ancora, oltre alle bombe anche questo ci voleva, l’aiuto assassino. E così siamo arrivati al mare, quel mare davanti a Gaza che i pescatori conoscono bene, quello dove non ti puoi allontanare più di tanto dalla spiaggia che le navi di Israele ti cannoneggiano eppure ecco l’ultima trovata: un porto mobile, provvisorio per carità, per far attraccare le grandi navi del mondo piene di ogni ben di Dio e scaricare gli aiuti in gran quantità. Non si capisce poi come saranno portati a terra, scortati da chi, e poi sulla spiaggia il cerchio si chiuderà di nuovo e si ricomincerà con la ressa, la disperazione, gli spari e i morti.
Possibile che in tutto questo tragico giro di giostra non si abbia la sensazione del ridicolo, dell’ipocrisia, dell’impotenza tutta insieme, di un mondo che non riesce a fermare una guerra che doveva distruggere i terroristi e che invece sta ammazzando tutti, tranne proprio i responsabili di quel terrore? Hamas e il governo israeliano ci guardano e poi alzano le spalle. Perché starci a sentire se non sappiamo nemmeno lanciare un paracadute senza fare danni?