La casa farmaceutica Eli Lilly, con sede a Indianapolis, ha pubblicato in questi giorni uno spot pubblicitario in cui critica apertamente coloro che prescrivono o assumo farmaci per la perdita di peso senza aver ottenuto una diagnosi di obesità.
Lo spot, trasmesso a pochi giorni dalla 96esima edizione degli Academy Awards, sembra essere un avvertimento per i telespettatori che spesso tendono a identificarsi con le celebrità e i loro corpi.
James Zervios, vice presidente e responsabile dello staff della Obesity Action Coalition, ha elogiato Eli Lilly per aver scelto di affrontare il tema, ma tuttavia – come dichiarato – ritiene che la pubblicità non abbia evidenziato le difficolta economiche legate al reperimento del prodotto, il cui costo supera i $1000 per una fornitura mensile, ed è coperto solo da un quarto delle compagnie assicurative.
Considerato il prezzo del farmaco, appare evidente che saranno soltanto le persone facoltose a poterselo permettere. Zervios auspica quindi che la casa farmaceutica sia disposta a rivedere i costi al ribasso.
Eli Lilly ha deciso di aprire lo spot con un’inquadratura che si focalizza su una coppia vestita in abiti eleganti, che esce da una limousine e si appresta a percorrere un “red carpet”. Big Night (youtube.com)
“Alcune persone usano farmaci che non sono mai stati studiati per loro per fargli indossare un vestito di una taglia più piccola o uno smoking, per una grande serata”, commenta una voce fuori campo.
Il messaggio dell’azienda vuole quindi evidenziare che questa nuova linea di farmaci per combattere l’aumento di peso è destinata ai pazienti con diagnosi di obesità, che, secondo quanto riportato da Centers for Disease Control and Prevention, negli Usa, colpisce ancora circa il 42% degli adulti.
Eli Lilly ha iniziato a usare tirzepatide dopo l’approvazione a novembre, da parte della Food and Drug Administration – l’ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici – del medicinale venduto con il marchio Zepbound per trattare il diabete di tipo 2, anche per combattere il peso.
Secondo quanto riportato dalla multinazionale, i pazienti che assumono Zepbound per otto mesi perdono in media il 20,9% del loro peso corporeo. Il successo del prodotto ha rapidamente fatto innalzare le richieste, rendendo il farmaco introvabile.
Tigress Osborn, direttrice esecutiva della National Association to Advance Fat Acceptance – un’organizzazione no-profit americana, nata per aiutare le persone ad accettazione della loro taglia – ha dichiarato che la réclame rischia di esacerbare ancora di più il pessimo rapporto che alcuni hanno con il proprio corpo.
“Per decenni, organizzazioni come NAAFA hanno diffuso la consapevolezza sul pregiudizio del peso e scoraggiato i pazienti dal cercare cure, e ora, “uno dei principali luoghi di vergogna” è usare quella retorica per spingere interventi farmaceutici e chirurgici”. ha commentato Osborn
NAAFA si batte da anni attraverso campagne per la “Libertà delle Taglie”, per porre fine alla discriminazione delle dimensioni del corpo.