Questo ambasciatore non s’ha da fare: il governo italiano aveva già espresso da mesi la sua opposizione alla nomina al posto di ambasciatore israeliano nel Belpaese di Benny Kashriel, paladino dei coloni israeliani, per 31 anni sindaco dell’insediamento di Ma’ale Adummim, nella zona Est di Gerusalemme: quella che per i palestinesi dovrebbe essere la capitale del loro futuro Stato. L’esecutivo di Benjamin Netanyahu ha infine ritirato la nomina. Benny Kashriel dovrebbe andare invece in Ungheria, dove il governo di Viktor Orban – pur notoriamente amico della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni – ha meno remore ad accettare un diplomatico punto di riferimento degli ultraconservatori.
Benny Kashriel, ricorda il quotidiano israeliano Haaretz, è anche l’ex presidente del Yesha Council, un insieme di organizzazione di consigli municipali di insediamenti ebraici in Cisgiordania; in sostanza, la punta di lancia degli israeliani che ritengono loro diritto ‘riprendersi’ i Territori palestinesi e di conseguenza escludono ogni ipotesi di creazione di uno Stato palestinese. Il 72enne era stato nominato a fine 2023 e l’Italia già in dicembre aveva reso nota la sua opposizione. La questione è stata negoziata con l’assistenza del presidente israeliano Isaac Herzog.
Soprattutto nel clima dell’attuale conflitto a Gaza, accettare a Roma un ambasciatore ultraconservatore era impossibile per il governo Meloni, che, seguendo l’esempio dell’amministrazione Biden (sicuramente contrariata dalla nomina israeliana in un posto strategico come Roma) sostiene la soluzione dei due Stati per risolvere il conflitto israelopalestinese.
Il ministero degli Esteri israeliano ha pubblicato una richiesta interna di candidatura per il posto a Roma; secondo il quotidiano israeliano Ynet il prescelto potrebbe essere Yoni Peled, figura più moderata.