Non ci sono stati colpi di scena in questo Super Tuesday elettorale. I pronostici, peraltro scontati, sono stati rispettati. Donald Trump ha vinto 13 delle 14 elezioni primarie del partito Repubblicano, compreso il Texas e la California raccogliendo quasi mille delegati. Per vincere la nomination servono 1215 delegati. Joe Biden ha vinto tutti i 15 stati in cui si è votato. Nikki Haley ha vinto in Vermont, prima donna e prima repubblicana ad aggiudicarsi le primarie in questo Stato e Biden è stato sconfitto da un politico locale nelle primarie delle Isole Samoa.
Donald Trump ha macinato vittoria su vittoria, ma così è stato anche per Biden. E alle elezioni di novembre si ripeterà la sfida di quattro anni fa.
I successi del presidente sono stati oscurati dalla fronda dei democratici “uncommitted”, quelli che contestano la sua candidatura e spingono gli elettori a negare il loro sostegno e a votare “senza impegno”. La settimana scorsa, Biden ha dovuto affrontare queste incertezze nel Michigan, uno stato “oscillante” che ha strappato per pochi voti nel 2020 a Trump, che ora mostra un crescente malcontento tra la significativa popolazione musulmana per il sostegno della sua amministrazione a Israele nella sua guerra contro Hamas a Gaza. Più di 100.000 elettori delle primarie del Michigan hanno votato per “non impegnati” in segno di protesta. Lo slancio del movimento degli “uncommitted” si è diffuso alle votazioni del Super Tuesday soprattutto in Minnesota. Ciònonostante il presidente, praticamente senza rivali, si è aggiudicato ogni competizione. Tutte tranne una, quella nelle Samoa americane, un piccolo arcipelago nel Pacifico meridionale con meno di 50.000 residenti, che politicamente ha lo status di territorio degli Stati Uniti e vota alle primarie ma non per le elezioni presidenziali vere e proprie. Ha vinto un candidato sconosciuto di nome Jason Palmer. Su 91 voti espressi nel caucus samoano, Palmer ne ha ottenuti 51 e Biden 40. Un risultato che difficilmente farà deragliare la marcia di Biden verso la nomination: qui si eleggono solo 6 delegati e palmer ne ottiene 4.

Haley ha recentemente affermato di non essere disposta nel sostenere nessuno perchè è concentrata nel cercare di vincere. “Quando sei nel bel mezzo di una rissa, non pensi a cosa farai”, ha detto ieri Haley. Ma negli ultimi giorni ha anche indicato che non si sente più vincolata all’impegno preso l’anno scorso di sostenere l’eventuale candidato del GOP. La sua logica è duplice: ha affermato che la Convenzione Nazionale Repubblicana oggi è diversa da com’era quando ha fatto quella promessa, e ha sottolineato che Trump non ha preso l’impegno lui stesso. Trump ha criticato la rivale repubblicana dicendo in un’intervista che l’ex governatrice della Carolina del Sud era arrabbiata perchè la sua campagna “non sta andando da nessuna parte”.
Trump ha celebrato i risultati elettorali in un discorso a Mar-a-Lago in Florida, dicendo a un gruppo di suoi sostenitori che “lo chiamano Super Tuesday per un motivo”.
Biden non ha parlato pubblicamente, ma ha affermato in una dichiarazione che il suo probabile avversario alle elezioni generali è “determinato a distruggere la nostra democrazia” e “spinto dal risentimento e dalla truffa, concentrato sulla propria vendetta e punizione, non sul popolo americano”.

Infine il democratico Adam Schiff e il repubblicano Steve Garvey avanzeranno alle elezioni generali di novembre per il seggio al Senato in California per sostituire Dianne Feinstein, scomparsa nei mesi scorsi, in una competizione che ha contrapposto tre dei più importanti democratici dello stato. Schiff, che è diventato un eroe per molti elettori democratici quando ha condotto il primo processo di impeachment contro l’ex presidente Donald Trump, si è facilmente aggiudicato uno dei posti per le elezioni generali dopo aver speso più di 39 milioni di dollari e essersi assicurato il sostegno di gran parte dell’establishment democratico dello stato. inclusa l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi. Con il sistema primario della giungla della California, i due più votati nelle elezioni di oggi sono “promossi” alle elezioni generali indipendentemente dal partito.
