Dopo American Airlines, United, Alaska e JetBlue Airways, anche la Delta Airlines ha annunciato un aumento del 17% del costo riguardante il primo bagaglio in stiva. Il prezzo di quest’ultimo, su un volo nazionale, è stato portato da 30 a 35 dollari.
Per il secondo bagaglio, invece, i passeggeri dovranno invece pagare una ulteriore tassa che si aggira tra i 40 ed i 45 dollari. Questo adeguamento si applica alla maggior parte dei voli in partenza dagli Stati Uniti verso destinazioni che includono Canada, Messico, Ecuador, Colombia, Brasile, Cile, Perù, Paraguay e Uruguay.
Delta diventa così la terza grande compagnia aerea statunitense ad aumentare le proprie tariffe nelle ultime settimane. Secondo gli analisti, la mossa dell’azienda è indicativa delle dinamiche competitive all’interno del settore: l’obiettivo della società è quello di tenersi in pari con i concorrenti, mentre si affrontano nuove sfide riguardanti i costi di gestione.
La società aveva ritoccato le imposte per i bagagli per i voli nazionali già nel 2018. Ora, la compagnia aerea ha affermato che il nuovo aumento la aiuterà a tenere il passo con l’incremento non specificato dei costi del settore. Tuttavia, i clienti che dispongono del Delta SkyMiles Medallion potranno comunque registrare gratuitamente il loro primo bagaglio; chi comprerà un biglietto in prima classe, invece, potrà imbarcare due bagagli senza alcun costo ulteriore.
Le tariffe in questione sono diventate una fonte di entrate affidabile per le compagnie aeree, da quando American le ha introdotte nel 2008, anno in cui i prezzi del carburante cominciarono ad aumentare. Nel 2022, le società statunitensi hanno incassato 6,8 miliardi di dollari in tasse per i bagagli registrati, guidate da American, con 1,4 miliardi di entrate, e United, con 1,1 miliardi. Delta era invece al terzo posto, a quota 979,4 milioni di dollari.
Naturalmente, i nuovi aumenti sollevano ora interrogativi importanti sul futuro dei costi di viaggio e sull’esperienza complessiva dei passeggeri. Per questi ultimi, infatti, diventa sempre più dispendioso spostarsi in aereo: un fattore che, a lungo andare, potrebbe convincerli a rivedere le loro abitudini.