Ieri, mentre si trovava a Selma, Alabama, uno dei luoghi simbolo della lotta per i diritti civili, la vicepresidente statunitense Kamala Harris ha rilasciato alcune dichiarazioni circa il conflitto in Medio Oriente tra Israele e Hamas.
“Ciò a cui assistiamo ogni giorno a Gaza è devastante”, ha affermato Harris, che si trovava in città in occasione del cinquantanovesimo anniversario del “Bloody Sunday”, “Abbiamo visto famiglie che mangiavano foglie o mangime per animali, donne che danno alla luce neonati malnutriti con nessuna assistenza medica e bambini che muoiono di fame, totalmente disidratati. Il governo israeliano, ora, deve fare di più per facilitare l’arrivo degli aiuti umanitari, non ci sono più scuse”.
La vicepresidente americana ha inoltre aggiunto: “Data l’immensa portata delle sofferenze generate dal conflitto, è necessario un cessate il fuoco immediato, almeno per le prossime sei settimane. Hamas afferma di volere raggiungere un accordo. Bene, c’è un accordo sul tavolo. E come abbiamo detto, Hamas deve accettarlo. Riconsegniamo gli ostaggi alle loro famiglie e aiutiamo immediatamente la popolazione di Gaza”.

La Harris ha infine concluso: “Troppi palestinesi innocenti sono stati uccisi. Solo pochi giorni fa, abbiamo visto persone disperate e affamate avvicinarsi ai camion degli aiuti, che cercavano semplicemente di garantire cibo alle loro famiglie, dopo settimane in cui quasi nessun raggiungeva il nord di Gaza. Sono stati accolti da colpi di arma da fuoco. Le condizioni in cui stanno vivendo i civili sono disumane. Dobbiamo agire al più presto”.
Nella giornata di oggi, inoltre, la vicepresidente dovrebbe incontrare a Washington un membro chiave del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, al quale ribadirà ancora una volta la volontà da parte degli Stati Uniti di giungere ad una tregua temporanea, per consentire il rilascio degli ostaggi. Stando alle ultime indiscrezioni, l’incontro sarebbe stato organizzato senza il nulla osta del premier Netanyahu.
Le parole della Harris arrivano solo pochi giorni dopo le dichiarazioni del presidente Joe Biden, che nel weekend aveva annunciato che anche gli Stati Uniti avrebbero aderito all’operazione “Birds of Goodness”, paracadutando a Gaza beni di prima necessità.
“I soccorsi terrestri che arrivano ora non sono assolutamente sufficienti”, aveva spiegato il leader politico americano, “Insisteremo affinché Israele faciliti il transito di più camion e l’apertura di nuove rotte per fornire alle persone l’assistenza di cui hanno bisogno, senza scuse. Nei prossimi giorni, gli USA effettueranno lanci di beni di prima necessità a Gaza: inoltre, raddoppieremo i nostri sforzi per tentare di aprire un nuovo corridoio marittimo e per espandere le consegne via terra. Tutti noi dobbiamo fare di più”.