“Lo batterò di nuovo” afferma il presidente Joe Biden a Evan Osnos, redattore politico del The New Yorker, che lo ha intervistato.
Una rara conversazione di circa un’ora da parte del presidente con un giornalista e scrittore che in passato ha già pubblicato una benevola biografia intitolata “Joe Biden: The Life, the Run, and What Matters Now”. “Batterò un’altra volta Trump e ancora una volta lui non accetetrà la sconfitta” gli confida il capo della Casa Bianca.
Nell’articolo intitolato “The Last Campaign”, Biden ha detto: “Penso solo che farà di tutto per accaparrarsi la vittoria. Se – e quando – vincerò, penso che contesterà la sua sconfitta”, affermando che è stato ampiamente dimostrato che Trump ha fatto di tutto per “rubare la presidenza” nella precedente elezione.
Durante l’intervista, Biden ha mostrato al giornalista un foglio di carta sul quale erano state scritte molte delle farneticanti minacce di Trump sulla “rescissione” di parti della Costituzione, della vendetta che compirà dopo la sua vittoria contro le agenzie federali e i magistrati che lo hanno inquisito e processato. Sulla dittatura nel “primo giorno della sua presidenza” e quando descrive gli immigrati come “avvelenatori del sangue del nostro Paese”.
Biden ha continuato la conversazione su Trump chiedendo a Osnos: Se tu ed io ci fossimo seduti 10 anni fa a parlare e avessi detto che un candidato alla presidenza avrebbe detto le cose che dice Trump, mi avresti guardato e pensato “Biden è fuori di testa””.
Evan Osnos scrive che “la sua voce è sottile e roca, e i suoi gesti sono lenti, ma, nella nostra conversazione, la mente di Biden è normale. Non ha mai sbagliato un nome o una data. Ricorda benissimo avvenimenti e situazioni”. Nell’intervista Osnos ha scritto che nonostante i sondaggi scoraggianti, Biden “proietta una fede provocatoria in se stesso… una convinzione che rasenta la serenità”. Scrive che Biden gli ha detto che non c’è mai stato un momento in cui non ha pensato di ricandidarsi e ha spiegato che “la maggior parte di quello che ho fatto sta prendendo piede adesso”.

Una convinzione assoluta della sua riconferma – scrive Osnos – un po’ troppo per i molti democratici che si chiedono se potrà ancora battere l’uomo con cui la sua eredità presidenziale resterà intrecciata per sempre.
Mentre lo intervistava, Biden ha provocatoriamente chiesto a Osnos “Quante volte tu e i tuoi colleghi avete scritto: ‘La recessione arriverà il mese prossimo’?”. I dati economici – commenta il giornalista – gli danno ragione. Al momento nessuna recessione è in vista. L’economia è in crescita, la disoccupazione sotto i limiti standard, l’inflazione più contenuta, Wall Street è ai massimi storici.
Trump si trova inoltre ad affrontare rischi legali senza precedenti, derivanti dalla sua condotta negli affari, sui suoi tentativi di bloccare il passaggio dei poteri al nuovo presidente, sui documenti top secret portati via dalla Casa Bianca e poi nascosti a Mar A Lago. Di 91 accuse penali che pendono su di lui, 17 riguardano i tentativi di sovvertire il risultato elettorale, 40 derivano dai documenti portati via dalla Casa Bianca e 34 sono legati ai pagamenti in nero a Stormy Daniels per non rivelare una relazione extraconiugale.
Oltre ai reati penali Trump è stato colpito da multe astronomiche, per le frodi commerciali e per aver diffamato la giornalista e scrittrice E Jean Carroll.
Osnos ha osservato che, nonostante queste pesanti pendenze giudiziarie che non hanno precedenti su un ex presidente e su un candidato peer le elezioni presidenziali, la nomina di Trump del partito repubblicano è quasi sicura. “Normalmente – scrive Osnos – un candidato alla presidenza viene scelto in base a consuete misure della qualità della vita come l’economia, il calo della criminalità violenta, la disoccupazione e secondo questi parametri Biden dovrebbe vincere le elezioni”. Ma il giornalista evidenzia come i successi di Biden non riescano ad intaccare l’opinione pubblica americana e Trump è generalmente in vantaggio nelle preferenze dell’elettorato.
Il New York Times e il Siena College nei loro ssondaggi di fine settimana hanno dato a Trump una vittoria su Biden del 48%-43% . CBS News e YouGov hanno affermato che la maggior parte degli elettori è favorevole a Trump in termini economici, indipendentemente dalle condizioni delineate da Osnos e anche dal pessimo record di Trump di aver lasciato 2,9 milioni di posti di lavoro in meno e con una disoccupazione al 6,3%.
Fox News ha dato a Trump due punti in più nel confronto elettorale generale e in vantaggio rispetto agli elettori su economia e immigrazione. L’Associated Press e il NORC Center for Public Affairs Research hanno affermato che il 60% degli intervistati era “poco o per nulla fiducioso nella capacità mentale di Biden di servire efficacemente come presidente per un secondo mandato”, rispetto a circa il 50% nel gennaio 2022. Ma quasi il 60% degli intervistati ha affermato la stessa cosa per Trump.