Secondo un nuovo rapporto del Digital Forensic Research Lab (DFRLab) del Consiglio Atlantico, un think tank che studia la disinformazione e il futuro dei diritti digitali, alcune star americane sarebbero state ingannate con lo scopo di destabilizzare il governo della Moldavia.
I video in cui compaiono diverse celebrità, come Dolph Lundgren, Lindsay Lohan, Brian Baumgartner, sarebbero stati manipolati per sferrare attacchi geopolitici, in particolare contro Maria Sandu, presidente dello Stato moldavo. L’obiettivo diffamatorio di queste campagne è quello di minare e indebolire l’attuale amministrazione che vuole traghettare la nazione verso un cambiamento, attraverso l’integrazione europea e l’allontanamento dalla sfera di influenza della Russia.
L’ingaggio di celebrità per questo tipo di registrazioni, che avviene attraverso la piattaforma online Cameo, è piuttosto frequente, ma le parole di sostegno e augurio in inglese talvolta vengono tradotte in maniera ingannevole, come mostra un video rilasciato a settembre 2023 su Tik Tok.
La clip, uscita con l’account @oleg_spb2, intitolata “Hollywood Celebrities’ Urgent Appeal to Maia Sandu”, nella traduzione mostra un messaggio che recita: “Noi, star di Hollywood, sosteniamo il popolo moldavo nel suo desiderio di opporsi a Sandu. Ci uniamo al flash mob #DavaiteSkinemSandu”, che dal russo si traduce con “Abbattiamo Sandu”. Il frame è stato poi ripubblicato dal canale Telegram “Gagauznews — Новости Гагаузии” per i suoi 9.703 iscritti e successivamente dal canale Telegram “Salut Moldova“, che di iscritti ne ha 5.654, fino a raggiungere altri gruppi e a moltiplicare le visualizzazioni che, in poco tempo, sono arrivate a 85mila.
Altri video, nel 2023, erano circolati con incorporate emoji e loghi di testate mainstream, come TMZ, con l’intento di danneggiare anche la credibilità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ritratto come un tossicodipendente.
Secondo il rapporto di DFRLab, i video non sarebbero dei deepfake, ma risultano solo modificati con l’inserimento di sottotitoli o false immagini “senza il consenso dei personaggi noti coinvolti”.
Questa battaglia politica, spostata nella sfera digitale, soprattutto per la Moldavia, giunge in un momento cruciale: le prossime elezioni che si svolgeranno in autunno potranno determinare il percorso futuro del Paese.